Statistiche web

Cari big, è arrivata l'ora della resa dei conti

Djokovic a parte (ma la sconfitta con Thiem non sorprende), tutti gli altri big hanno fatto finalmente il loro dovere. Non è una novità il grande rendimento di Nadal, aiutato dal ritiro di Carreno Busta, mentre Murray e Wawrinka prima del Roland Garros non avevano affatto emozionato. Ma con l'arrivo dello Slam ecco lo scatto dei campioni: si sfideranno per un posto in finale.
Per una volta, i senatori del tennis ATP hanno deciso di lasciare l’equilibrio e le sorprese alle colleghe in gonnella. Certo, Novak Djokovic che perde in tre set (e in quel modo) contro Dominic Thiem non rientra nei risultati ordinari, ma viste le premesse con cui i due si sono avvicinati al Roland Garros, la sconfitta del campione in carica sorprende giusto fino a un certo punto. Per il resto, a far la voce grossa sulla terra del Bois de Boulogne sono stati i big, con tre delle prime quattro teste di serie in semifinale. Alla vigilia del torneo sembravano potenzialmente a rischio tutti eccetto Nadal, e invece mentre il maiorchino è in semifinale senza aver ancora giocato un match “vero” (ma stavolta la colpa non è di Carreno Busta, bensì del problema addominale che l’ha obbligato al ritiro sul 6-2 2-0), anche Andy Murray e Stan Wawrinka hanno fatto bene il loro dovere, presentandosi a una semifinale da 50 e 50. Allo svizzero ha fatto (molto) bene la scelta di andare a giocare a Ginevra, visto che fra Monte Carlo, Madrid e Roma aveva vinto appena due incontri. Un rendimento negativo cancellato dal titolo in casa e dai cinque successi che l’hanno portato in semifinale, tutti rigorosamente in tre set. Il match con Fognini l’ha aiutato ad alzare il livello e innestare quella marcia da Slam che gli è già valsa tre titoli fra Melbourne, Parigi e New York, e il 6-3 6-3 6-1 rifilato a Marin Cilic (che pareva in formissima) conferma che questo Wawrinka può fare seri danni. Contro il croato ha perso il servizio giusto una volta, sul 3-2 del terzo set, ma ha piazzato immediatamente un nuovo break e poi è scappato via, archiviando la pratica quarti di finale in un’ora e 40. Vuol dire che non solo sta giocando alla grande, ma ha anche risparmiato un sacco di energie fisiche e mentali, fondamentali per travestirsi di nuovo da grande outsider.
MURRAY FA (FINALMENTE) IL SUO DOVERE
Detto questo, Wawrinka in semifinale a Parigi non può rientrare nella categoria delle sorprese. Ma Andy Murray sì. È vero che il numero uno del mondo è fra gli ultimi quattro per la quarta volta consecutiva (cosa che negli ultimi 4 Slam non gli è riuscita da nessuna parte), ma non è passato un anno da quando si faceva prendere a schiaffi da Fabio Fognini sul Centrale del Foro Italico, ma solo tre settimane. Dopo il KO disse che nel suo tennis c’erano un sacco di cose da cambiare, ma che confidava di poterci riuscire in tempo per il Roland Garros. Gli hanno dato una mano le battaglie dei primi due turni contro Kuznetsov e Klizan, e il tanto atteso “clic” sembra arrivato. Prima tre set a zero a Del Potro, poi tre set a zero a Khachanov, e 2-6 6-1 7-6 6-1 a Kei Nishikori, che però è stato pericoloso solamente a tratti. Ha dominato il primo set, ma poi ha perso nettamente secondo e quarto e nel terzo è arrivato al tie-break (giocato malissimo) solo perché Murray si è lasciato recuperare per due volte un break di vantaggio. La presenza di Ivan Lendl lo sta aiutando a tornare sulla retta via, e anche se gli scappa ancora qualche parolaccia di troppo e il body language di un numero uno dovrebbe essere molto diverso, rispetto al Murray che si è visto nei grandi tornei sulla terra questo è totalmente un altro giocatore. Il tennis non è ancora quello della seconda parte del 2016, ma almeno è tornato ad arrivare in fondo in un torneo che conta, dopo che fra Australian Open, Indian Wells, Monte Carlo, Madrid e Roma non era mai riuscito nemmeno a mettere i piedi nei quarti di finale. È tornato a farcela a Parigi, e la semifinale con Wawrinka promette veramente scintille. In un 2017 che di emozioni (Federer a parte) ne ha offerte pochine, il tennis ha un grande bisogno anche di lui.

ROLAND GARROS - Quarti di finale
Andy Murray (GBR) b. Kei Nishikori (JPN) 2-6 6-1 7-6 6-1
Rafael Nadal (ESP) b. Pablo Carreno Busta (ESP) 6-2 2-0 ritiro
Stan Wawrinka (SUI) b. Marin Cilic (CRO) 6-3 6-3 6-1
© RIPRODUZIONE RISERVATA