Marco Caldara
06 November 2018

I Signori del tennis del futuro (8-1)

Le Next Gen ATP Finals tornano a Milano e abbiamo voluto realizzare la seconda edizione della nostra Top-25 dei migliori under 21 del circuito. Affidiamo i nostri futuri piaceri soprattutto a Denis Shapovalov (che però a Milano non vedremo) ma sono in tanti a promettere di arrivare in alto. Compresi alcuni nati nel nuovo millennio. (Parte 3 di 3)
I Signori del tennis del Futuro: parte 1 (25-17)
I Signori del tennis del Futuro: parte 2 (16-9)

08. TAYLOR FRITZ
Classe 1997 / Stati Uniti
Ha avuto bisogno di un paio d’anni di assestamento per abituarsi ai ritmi e alle pressioni del Tour, dopo che nel giro di cinque mesi si era trovato catapultato dal n.700 dell’ottobre 2015 al n.80 del febbraio 2016, senza un briciolo di esperienza per stare a certi livelli. Ma appena tutti i tasselli sono andati a posto, compresa una vita privata più impegnativa rispetto agli altri Next Gen (è già sposato e padre di un bambino di quasi due anni), il 21enne californiano ha confermato di avere i numeri – e il fisico – per diventare uno dei protagonisti del futuro. Pete Sampras, il suo idolo dal quale ha preso in prestito l’allenatore, Paul Annacone, ha definito mostruoso il suo dritto. E se lo dice lui c’è da fidarsi. Mamma Kathy May è stata numero 10 al mondo nel 1977: è lì che è fissato il mirino del suo terzogenito.
07. ALEX DE MINAUR
Classe 1999 / Australia
Ha pochi muscoli e tecnicamente non emoziona, eppure a 19 anni è già vicino ai grandi, con enormi chance di chiudere la stagione da numero uno australiano. Strano, per chi è nato da papà uruguaiano e mamma spagnola, e a Sydney ci ha vissuto solo fino all’età di cinque anni, prima di migrare ad Alicante. Lì ha forgiato una determinazione degna del suo mentore, Lleyton Hewitt, che l’ha accolto presto come figlioccio, toccando le corde giuste di un animo programmato per vincere. Il dritto, stilisticamente bruttino, viaggia piatto, mentre il rovescio ricorda quello di Rusty, così come la velocità dei piedi e la capacità di infuocare l’atmosfera. Ma se Hewitt ha avuto bisogno di anni per farsi capire e amare da un pubblico che un tempo proprio non lo tollerava, la lista di tifosi di Alex è già lunghissima. E crescerà ancora.
06. FRANCES TIAFOE
Classe 1998 / Stati Uniti
Bel personaggio: figlio di immigrati della Sierra Leone che hanno trovato lavoro come custodi al centro USTA del Maryland, è uno dei soli tre under 21 ad aver già vinto un titolo ATP, quest’anno a Delray Beach. Non è un mostro di eleganza, con un’esecuzione del dritto un po’ artigianale, ma nonostante lo stile sgraziato il suo tennis funziona bene. Sempre col sorriso stampato sul viso, è uno dei pochi tennisti di colore fra i primi 50 del mondo e sogna di ispirare tanti ragazzini delle comunità di colore ad avvicinarsi al mondo del tennis. Giocatore molto teatrale, in grado di dare energia al pubblico e riceverne altrettanta, sa come attirare l’attenzione e come farsi volere bene. Da junior sembrava un predestinato, poi è emerso qualche limite, ma gli States devono tenerselo stretto, anche se non vincerà quanto Sampras e Agassi. E forse nemmeno quanto un Todd Martin.
05. ANDREY RUBLEV
Classe 1997 / Russia
Ha vinto più partite fra gennaio e febbraio che nei successivi quindici tornei, e la classifica è peggiorata di conseguenza. Ma niente paura: il suo tennis è rimasto lo stesso e buona parte delle difficoltà è data da una frattura da stress alla parte bassa della schiena che l’ha tenuto ai box per tre mesi. Resta uno dei prodotti più interessanti (e futuribili) della Next Gen, con la sua capacità di far esplodere la palla di dritto come pochi altri e con un rovescio in stile Kafelnikov che addolcisce le giornate dei voyeur del tennis. Deve migliorare l’efficacia del servizio e verticalizzare di più il gioco, ma i mezzi sono notevoli. I vizi comportamentali di quando si è affacciato al tennis dei pro stanno sparendo e per la sua carriera è un bene, anche se resta un giocatore istintivo e dal temperamento sanguigno. Non sarà del tutto positivo per lui, ma lo è eccome per l’ambiente e per chi guarda.
04. FELIX AUGER-ALIASSIME
Classe 2000 / Canada
A 14 anni caricava dei video su YouTube per esprimere le sue preoccupazioni su temi legati all’ecologia, come il riscaldamento globale e l’acidificazione degli oceani (è tutto vero...), mentre a 18 è pronto a entrare fra i primi 100 giocatori del mondo, per poi salire molto più in alto. Il talento di padre togolese sarà il primo a riuscirci fra i ragazzi nati nel nuovo millennio, peraltro l’8 agosto come un certo Roger Federer. Insieme al suo caro amico Shapovalov promette di regalare al Canada una marea di soddisfazioni, e malgrado a livello ATP abbia ancora poca esperienza sono in molti a puntare su di lui già nel breve periodo, perché ha tutto ciò che serve, compresa un’esplosione ormonale che l’ha portato a superare i 190 centimetri che hanno dato peso al servizio e ai colpi di rimbalzo. Testa e attitudine sono quelle giuste.
03. STEFANOS TSITSIPAS
Classe 1998 / Grecia
Sul web iniziano a comparire i primi filmati che assemblano i suoi punti più spettacolari, segno che gli amanti del bel tennis hanno già scelto: nel post Federer, il tifo sarà tutto per il ventenne di Atene (e per Denis Shapovalov), per quel suo rovescio a una mano e la capacità di accarezzare la palla come pochi. La splendida finale al Masters 1000 di Toronto, con quattro top 10 stesi uno via l’altro, l’ha già trascinato fra i primi 20 ATP, ma è solo una tappa verso l’olimpo, per dirla con i greci, che già gongolano, felici di aver trovato un top player che di greco non ha soltanto le origini, come accaduto in passato con Pete Sampras e Mark Philippoussis. Difficile trovargli un difetto: ha potenza, varietà, classe e un carattere deciso, oltre a un bell’aspetto che piace alle tifose. Può ancora migliorare tanto servizio e soprattutto il dritto perché gli obiettivi si chiamano Slam e number one.
02. ALEXANDER ZVEREV
Classe 1997 / Germania
Prima sono emersi enormi i pregi, che gli hanno permesso di bruciare le tappe e vincere due Masters 1000 di fila nel 2017, poi hanno iniziato a venire a galla dei difetti tecnici e mentali, come una fobia Slam che l’ha spinto a corteggiare con successo un top coach come Ivan Lendl. Capiamoci: tutti i paesi del mondo pagherebbero oro per avere in casa uno Zverev, top 5 a soli 21 anni, perché resta di gran lunga il più forte della Next Gen (infatti per il secondo anno di fila lo vedremo all’O2 Arena di Londra e non a Milano), ma i big attuali sono ancora di un altro livello. La sua fortuna è che un giorno, ahinoi nemmeno troppo lontano, si faranno da parte e allora, piaccia o meno, inizierà un’era che lo vedrà fra gli assoluti protagonisti. Anche senza grande tocco, grazia e fantasia, un po’ sacrificate a favore della forza bruta.
01. DENIS SHAPOVALOV
Classe 1999 / Canada
Gli appassionati di tennis hanno un merito: quando non si trasformano in ultras, metamorfosi che generalmente accade solo quando in campo ci sono Federer e/o Nadal, il tifo viene rivolto in maniera sana verso il giocatore che esprime il tennis più divertente, non necessariamente il migliore. Per questo, nonostante Sascha Zverev sia ancora anni luce davanti per classifica e risultati, è Denis Shapovalov, 19 anni, nato a Tel Aviv da padre russo e arrivato in Canada prima di festeggiare il suo primo compleanno, che cattura le simpatie e le speranze dei voyeur, spesso terrorizzati dall’idea di un futuro senza Federer e dominato da robot con la racchetta tra le mani, incapaci di toccare apici di fantasia tennistica, da sempre il motivo che spinge a restare quattro ore incollati alla tv per vedere un match. Ecco, Denis rappresenta la rivolta a questo tennis dove ordine e solidità sono diktat imprescindibili, e passi se i guardoni si fanno due palle... (leggi di più nella cover story pubblicata sul numero di novembre di Il Tennis Italiano, in edicola o in versione digitale QUI)
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