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Marco Caldara
05 November 2018

I Signori del tennis del futuro (16-9)

Le Next Gen ATP Finals tornano a Milano e abbiamo voluto realizzare la seconda edizione della nostra Top-25 dei migliori under 21 del circuito. Affidiamo i nostri futuri piaceri soprattutto a Denis Shapovalov (che però a Milano non vedremo) ma sono in tanti a promettere di arrivare in alto. Compresi alcuni nati nel nuovo millennio. (Parte 2 di 3)
I Signori del tennis del Futuro: parte 1 (25-17)

16. REILLY OPELKA
Classe 1997 / Stati Uniti
Chi crede che il tennista più alto del mondo sia John Isner deve ricredersi. Long John si ferma (si fa per dire) a 208 centimetri, Reilly Opelka, 21 anni dal Michigan, arriva a 211. Il colpo migliore, guarda un po’, è il servizio ma il resto non è all’altezza del connazionale, compreso un fisico che scricchiola. Può diventare un buon giocatore, probabilmente non molto di più.
15. LLOYD HARRIS
Classe 1997 / Sudafrica
Si era trovato quasi costretto a mollare i suoi sogni per ragioni economiche, poi Kevin Anderson ha rilanciato l’attenzione del Sudafrica nei confronti del tennis, lui ha trovato qualche sponsor disposto a investire sui suoi buoni propositi e sta emergendo in fretta. In pochi mesi è passato dai tornei Futures a essere in odore di top 100. Wayne Ferreira scommette che farà tanta strada.
14. CASPER RUUD
Classe 1998 / Norvegia
Papà Christian, il miglior tennista norvegese di tutti i tempi, è stato numero 39 del mondo nel 1995, ma sarebbe ben contento di vedere il suo primato battuto dal figlio Casper. Vent’anni da compiere il 22 dicembre, ha un buon tennis governato dal dritto e la giusta mentalità. È più competitivo sulla terra che altrove, ma superare papà non è una missione impossibile.
13. UGO HUMBERT
Classe 1998 / Francia
Anche in una delle stagioni più grigie da tanti anni a questa parte (aspettando la finale di Davis), la Francia ha trovato un motivo per sorridere: Ugo Humbert, mancino di Metz, vent’anni compiuti a giugno. Pianista, chitarrista, ma soprattutto ottimo tennista. Un anno fa era numero 477 ATP, oggi è il più giovane top 100 francese dal 2006, grazie a una meravigliosa seconda parte di stagione. Sorprendente sì, ma non casuale, visto che il talento qualcuno lo aveva individuato da tempo, portandolo al centro della federazione francese a Parigi quando aveva solo 12 anni. Mossa giusta. Non ha la potenza di Tsonga, il talento di Gasquet o la fantasia di Moutet, l’altro enfant terrible atteso ad alti livelli, ma fa tutto molto bene, con quell’ordine tattico che agli allenatori piace un sacco.
12. HUBERT HURKACZ
Classe 1997 / Polonia
È uno dei volti nuovi nella top 100 ATP. Sfrutta i 196 centimetri per spingere col servizio, al quale accoppia un buonissimo dritto e, in generale, un tennis di potenza. Ragazzo senza grilli per la testa, sorprende il suo desiderio di stare lontano dai social, migliori amici di tanti coetanei. Non è un mostro di continuità ma è destinato a fare un’ottima carriera. Leggi di più...
11. MICHAEL MMOH
Classe 1998 / Stati Uniti
Per stile ed esplosività lo paragonano a Gael Monfils, ma la fantasia del francese è merce rara. È il tennista più internazionale del tour, perché potrebbe rappresentare tutti i cinque continenti. Il padre è nigeriano con cittadinanza americana, mamma è metà irlandese e metà australiana e lui è nato in Arabia Saudita, prima di migrare a Washington.
10. JAUME MUNAR
Spagna / Classe 1997
Avere Nadal come mentore e compagno di allenamenti aiuta a crescere con la giusta mentalità. Il pupillo di Rafa, maiorchino anche lui e fra i primi a sposare la sua Academy, ha scalato oltre 100 posizioni e si è portato nei primi 80 del mondo, con un tennis poco appariscente ma molto efficace. Non avvicinerà i risultati di Nadal ma raggiungerà i suoi limiti.
09. CORENTIN MOUTET
Classe 1999 / Francia
Crentin Moutet si sta smezzando con Lucas Pouille una partita con un attrezzo retrò, un flipper Stern Pinball marchiato dal gruppo metal Iron Maiden. Mentre la biglia impazzisce contro i pistoni, dalle casse della base parte il riff di Fear of the dark. Ma il giovane parigino, 19 anni e uno spiccato senso per le arti nobili, ha altri gusti. Ama il Notturno di Chopin e i testi malmostosi di Bertrand Cantat, il leader del gruppo rock alternativo Noir Desir, uomo capace di versi meravigliosi («Ce parfum de nos années mortes / Ceux qui peuvent frapper à ta porte / Infinité de destin / On en pose un, qu’est-ce qu’on en retient?») e, con la stessa naturalezza, di frapper a morte anche la povera compagna, perché geloso e alcolizzato . Di incoraggiante in Moutet, a parte le magie e l’estro che catturano l’occhio, c’è che il ragazzo non si atteggia e la sensibilità in campo somiglia a quella che ha in jeans e maglione nero… (leggi di più nell’intervista pubblicata sul numero di novembre di Il Tennis Italiano, in edicola o in versione digitale QUI)
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