Marco Caldara
04 April 2017

Un vero team. Ma con più di un’incognita.

Nella conferenza stampa del martedì, il capitano belga Johan Van Herck ha elogiato la forza del gruppo italiano, anche se in vista dei quarti di finale di Davis per gli azzurri ci sono almeno due incognite: i problemi di Fognini, che non è ancora arrivato a Charleroi e sembra in dubbio sul serio, e il campo dello Spiroudome. Lorenzi l'ha definito piuttosto veloce.
A differenza della trasferta in Germania, dove non abbiamo affrontato una vera squadra, questo week-end di fronte a noi ci sarà ci sarà un vero team di Coppa Davis. Hanno giocatori di spessore, che in nazionale riescono sempre a dare il massimo. Ogni singolo punto sarà complicato”. Il gentile omaggio alla nazionale azzurra, e pure una frecciatina gratuita ai tedeschi, l’ha servito direttamente dallo Spiroudome di Charleroi il capitano belga Johan Van Herck, a colloquio con i giornalisti nella classica conferenza stampa pre-Davis del martedì. Alla sfida fra Belgio e Italia mancano tre giorni, e l'avvicinamento delle due squadre è totalmente diverso. I padroni di casa sono tranquilli e soprattutto al completo, dopo aver recuperato David Goffin assente al primo turno, mentre nel team Italia è allarme Fognini. Fabio non è ancora arrivato a Charleroi, e se fino a ieri le impressioni erano comunque positive, oggi che si è scoperto qualcosina in più la situazione sembra decisamente più delicata. I tanti incontri giocati a Miami hanno peggiorato un paio di problemi che il numero uno azzurro si porta dietro da qualche settimana, ovvero un fastidio al polso destro che si è amplificato fino al gomito, e soprattutto un dolore al tallone del piede sinistro. La testata belga Sud Presse riporta una dichiarazione del ligure, raccolta a Miami, dove Fognini ha spiegato che “la priorità è tornare a casa da Flavia, ma anche prendersi cura di sé stesso e recuperare”. “Stiamo aspettando notizie da Fabio – ha detto davanti ai giornalisti il ct Corrado Barazzutti – per capire se potrà raggiungerci o meno”. Da quanto si è riusciti a carpire, il ligure dovrebbe sottoporsi a degli accertamenti in queste ore, per poi decidere domani se partire o meno per Charleroi.
FOGNINI: PRESENZA DETERMINANTE
I belgi non ci fanno troppo caso (“abbiamo letto della questione, ma per il momento è ancora nel team”, ha tagliato corto il capitano), mentre per l’Italia la presenza o meno di Fognini potrebbe essere determinante, sia per il singolare sia per il doppio con Bolelli. E anche se i controlli non evidenziassero nulla di preoccupante, arrivando in Belgio nel pomeriggio di mercoledì (o addirittura solo giovedì) Fabio avrebbe molto meno tempo rispetto a compagni e avversari per prendere confidenza con una superficie che – a detta di Paolo Lorenzi – è più veloce rispetto a quelle che solitamente si trovano nei tornei ATP. “La palla non rimbalza tantissimo – ha spiegato il senese ai microfoni di SuperTennis – e la superficie è stata catalogata come medio-veloce (grado 4 su 5 nella scala ITF, ndr). Sarebbe stato meglio un campo con dei rimbalzi un po’ più alti, che avrebbe creato qualche problema in più ai nostri avversari, ma siamo pronti e abbiamo altri due giorni per abituarci”. Non dovesse esserci Fognini (per sostituirlo nel quartetto è pronto Alessandro Giannessi), Barazzutti non avrebbe alternative: dovrebbe schierare Lorenzi e Seppi in singolare, e poi di nuovo Seppi nel doppio con Simone Bolelli, che sta piano piano recuperando la condizione dopo il lungo stop del 2016. I due formano buona coppia: nella scorsa stagione hanno mostrato il giusto affiatamento vincendo il titolo all’ATP 500 di Dubai e anni fa hanno giocato spesso insieme, ma l’alchimia di Fognini/Bolelli è migliore.
LE CHANCE DEGLI AZZURRI
Se invece Fognini dovesse esserci, la domanda attorno alla quale ruotano i pronostici della vigilia è una sola: se senza Goffin il Belgio è riuscito a battere la Germania in trasferta, con Goffin può perdere dall’Italia in casa? A naso sembra difficile. Il numero 12 del mondo potrebbe (o dovrebbe? O deve?) garantire due punti, e strappare tutti gli altri tre non sarà affatto semplice, sia perché va battuto due volte Darcis, sia perché due insospettabili come Ruben Bemelmans e Joris De Loore hanno mostrato di trovarsi a meraviglia in doppio, battendo due coppie di spessore come i brasiliani Melo/Soares e i fratelli Zverev. Secondo il capitano belga i suoi ragazzi partono leggermente favoriti, ma “fra i due team non c’è particolare differenza, e la sfida verrà giocata sui dettagli”. E allora può diventare importante il fatto che Steve Darcis sia fermo da oltre un mese e non abbia toccato racchetta per tre settimane, da quando ha dato forfait prima di giocare i quarti di finale a Delray Beach per rientrare a casa, e stare a fianco alla figlia di quattro anni operata al cuore per una malformazione congenita. Fortunatamente è andato tutto bene, e lo “squalo” ha subito ripreso ad allenarsi per presentarsi al 100%. Spesso è stato lui l’uomo decisivo, ma per il momento le sue splendide prestazioni in Davis non sono ancora un problema. Perché l’Italia ha questioni più importanti a cui pensare.
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