UNA VITTORIA DA 52.000 DOLLARI
Monachesi è stato uno dei tanti allenatori che si sono alternati sulla panchina di Gianluigi Quinzi, colui che dodici mesi fa si qualificò per le Next Gen Finals. Chiuse con zero vittorie, e chissà che la prima vittoria azzurra non la firmi proprio Caruana, reduce da una stagione difficile per colpe non soltanto sue. A gennaio, una botta di fortuna gli aveva permesso di giocare il main draw ad Auckland. Fece una bella figura contro Steve Johnson, salì al numero 375, andò in Australia a fare da sparring (era nell'angolo di Leonardo Mayer durante il match contro Rafael Nadal), poi una serie di problemi fisici (in particolare addominali e adduttori) lo hanno bloccato, generando uno scadimento dei risultati. Il numero 622 ATP, sua classifica attuale, non rispecchia il suo valore. Lo ha mostrato a Basiglio, vincendo una bella finale contro Raùl Brancaccio, altro azzurro che si allena all'estero (anche se nel suo caso fu una scelta consapevole). Contro Giacomini aveva perso i primi due set, stavolta ha carburato in anticipo e ha chiuso col punteggio di 2-4 4-1 4-3 4-3. Fondamentale, nell'economia della partita, il terzo set. Brancaccio ha avuto un setpoint ma Caruana l'ha annullato, aggiudicandosi due tie-break consecutivi. Un po' di trepidazioni nell'ultimo, quando Brancaccio lo aveva riacchiappato da 5-2 a 5-5. Ma il Greenset è troppo più amico di Liam, sebbene Raùl arrivasse da 12 vittorie consecutive (prima di questo torneo, aveva vinto due Futures consecutivi a Santa Margherita di Pula). Sarà dunque Caruana a rappresentare l'Italia in un torneo che gli garantirà soltanto effetti positivi: in primis, un assegno garantito di 52.000 dollari (che aumenteranno con ogni eventuale vittoria) e poi l'esperienza con alcuni dei migliori giovani del tour.