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Marco Caldara
23 January 2017

E se l’occasione fosse di Goffin?

Uno fra David Goffin e Grigor Dimitrov raggiungerà la semifinale all’Australian Open. Gli appassionati hanno fatto la loro scelta già da giorni, ma siamo così sicuri che quel posto sarà del bulgaro? Visto come sta andando il torneo, a Melbourne non si può dare più nulla per scontato. E il modo in cui Goffin ha battuto Thiem dice che può vincere ancora.

​Tanti giocatori non amano raccontare i propri obiettivi di classifica, fingono di non averne, recitano la solita frasetta che “se il tennis va bene il ranking viene di conseguenza”. È vero, ma in realtà tutti hanno delle ambizioni ben precise. Uno che non ha mai avuto problemi a raccontarle è David Goffin. Già da qualche tempo, alla voce “obiettivi” il belga non ha alcun dubbio: top-10. Lo dice apertamente, sa di meritarli, li vede sempre più vicini. Ha chiuso il 2016 da numero 11, e invece di accontentarsi ha dato il benservito dopo appena nove mesi a Thomas Johansson, che – si dice – stava diventando sempre più allenatore e sempre meno consulente, iniziando a pestare un po’ troppo i piedi all’head-coach Thierry Van Cleemput. Una scelta azzardata ma che pare azzeccata: l’aveva ingaggiato per raggiungere per la prima volta i quarti in un torneo del Grande Slam, e appunto i primi 10 del mondo. Il primo traguardo l’ha tagliato allo scorso Roland Garros, il secondo potrebbe tagliarlo il prossimo lunedì, dopo aver firmato la sorpresa del Day 8 dell’Australian Open. Niente di incredibile, ma una bella rivincita contro quel Dominic Thiem che proprio allo scorso Roland Garros gli aveva soffiato la semifinale. Sulla terra parigina Goffin vinse il primo set poi si arrese in quattro, stavolta è andata all’esatto contrario: in vantaggio ci è andato l’austriaco ma poi il migliore in campo è stato il 26enne di Rocourt. Ha vinto il secondo set al tie-break e poi ha continuato a crescere, fino a chiudere per 5-7 7-6 6-2 6-2 dopo aver letteralmente dominato terzo e quarto set. La potenza di Thiem andava costantemente a sbattere contro le sue geometrie, e il numero 8 del mondo (che raccoglie comunque il suo miglior risultato in Australia) si è bruciato presto, incapace di inventarsi un piano B quando si è accorto che la palla tornava sempre indietro.
VINCERE PER RESTARE TOP-10
Così, a provare a sfruttare il varco che si è aperto nella parte bassa del tabellone ci sarà (anche) lui. Visto come Grigor Dimitrov ha giocato in queste prime settimane, gli appassionati non hanno dubbi: deve essere “Grisha” ad approfittare dell’uscita di Djokovic per arrivare in semifinale al suo posto. Contro Istomin il bulgaro si è distratto un set ma poi ha dominato la seconda parte del match, confermando che le carte in regola ci sono. Ma se l’Australian Open 2017 diventasse invece il torneo di Goffin? Visto come è andata sin qui, a Melbourne non si può dare nulla per scontato. Sicuramente, dopo la rivincita del tennis d’attacco, con Mischa Zverev che mette al tappeto Andy Murray buttandosi a rete un punto sì e l’altro pure, sarebbe intrigante vedere il piccolo fiammingo farsi strada in mezzo ai picchiatori grazie a tattica e timing sulla palla. Il tennis mostrato contro Thiem dice che è possibile, visto che i campi rapidi lo aiutano a raccogliere molto più del solito dal servizio, e fargli il punto da fondo campo è complicato. A dispetto della classifica, Goffin non partirà favorito nemmeno contro Dimitrov: ci ha perso quattro volte su quattro, e anche se tre risalgono ai tempi dei tornei minori qualcosa vorrà pur dire. Ma stavolta ha una motivazione extra: i top-10 sono veramente a un passo. Nella classifica in tempo reale è già al numero 10, grazie al sorpasso ai danni di Tomas Berdych, ma è presto per gioire. Infatti, lo possono ancora superare in tre: Dimitrov in caso di finale, Tsonga se raggiungesse la semifinale (e lui no), Federer se dovesse vincere il torneo. David ha due opzioni: battere Dimitrov e sperare che gli altri perdano, oppure andare il più avanti possibile, per meritarsi al 100% il ruolo di primo top-10 belga nella storia del circuito ATP. Sembra più stuzzicante la seconda…
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