L’ultima tecnologia di casa Head - il Graphene 360+ - è sbarcato anche sulle Gravity, la collezione promossa da Alexander Zverev, Ashley Barty e recentemente da uno dei giocatori più in forma del momento, Andrey Rublev.
Gravity è l’ultima creatura dell’azienda austriaca, una linea che già al suo esordio si era fatta notare per una miscela di specifiche interessanti. La forma dell’ovale anzitutto - ereditata dalla vecchie Extreme, “a goccia” - allargata a ore 3 e ore 9 e che sposta verso l’alto il punto d’impatto ideale (sweet zone). Il profilo è costante e stretto, più tipico delle racchette di controllo, così come il pattern, poco più fitto, con l’aggiunta della ventesima corda orizzontale. Non un dettaglio.
A livello di tecnologie abbiamo già anticipato l’adozione del Graphene 360+, presente in tutto il telaio: negli steli punta a migliorare maneggevolezza e stabilità, lavorando in abbinamento con le Spiralfibers (fibre che si allungano e raddrizzano, incidendo sulla flessibilità); in testa ne riduce la deformazione, migliorando il trasferimento di energia.
La Gravity MP da noi testata ha un peso dichiarato da 295 grammi (senza corde) e ovale da 100 pollici quadrati.
A montaggio avvenuto pesa poco oltre i 310 grammi ed è bilanciato in testa (33,5 centimetri). Il profilo è costante e sottile (22 millimetri), lo schema corde un insolito 16x20, un mix di dati che la rende piuttosto unica. L’inerzia si assesta sulla media delle agonistiche, a 318 punti, mentre la rigidità è decisamente bassa, soli 61 punti.