È notizia di poche ora fa la cancellazione della 134esima edizione di Wimbledon a causa dell’emergenza coronavirus. Un destino comune a tanti tornei, che ha spinto gli organi direttivi a procrastinare la data di ripresa di ogni manifestazione tennistica dal 7 giugno al 13 luglio. Tra competizioni cancellate e tornei che cercano di ricollocarsi nella seconda metà dell’anno - come il Roland Garros - tra mille polemiche, quel che è certo è che la stagione su erba è finita ancor prima di cominciare, e che i Championships torneranno nel 2021. Una decisione storica, se consideriamo che l’ultima edizione cancellata risale a 75 anni fa. Andando a ritroso nel tempo, partendo dalla vittoria di Spencer Goore nel maschile nel lontano 1877 e dall’affermazione nel 1884 - primo anno per il circuito femminile - di Maud Watson, dobbiamo attendere lo scoppio della Prima Guerra Mondiale per la prima cancellazione dell’evento, che per ben 4 edizioni, dal 1915 al 1918, non fu giocato. Dopo la Grande Guerra, le misure adottate vennero riprese allo scoppio del Secondo Conflitto Mondiale: dal 1940 al 1945 l’All England Club non fu scenario di sport ma bensì di guerra. Dal 1946, dopo un dovuto restauro a seguito dello scoppio di una bomba nel campo centrale, sino al 2019 nulla riuscì a fermare il tennis nel suo tempio più sacro: ieri le guerre, oggi il coronavirus impone uno stop tanto difficile da digerire - anche per i suoi protagonisti principali - quanto necessario per assicurare la salvaguardia di tifosi e atleti.