DECISIONE NON PRIMA DI MARZO
Torino ha un paio di frecce al proprio arco: la prima è il rapporto tra ATP e FIT. La nostra federtennis si è assicurata l'organizzazione delle Next Gen ATP Finals fino al 2021 e si è accollata un rischio niente male. Non a caso, la prima edizione ha chiuso con un bilancio economico in passivo. Però è andata bene e l'ATP ha apprezzato, anche se non si sa quale sia il coinvolgimento FIT in questo eventuale progetto. La seconda freccia è un impianto di primissimo piano: il Pala Alpitour è bello, moderno e funzionale. Costruito tra il 2003 e il 2005 proprio in vista delle Olimpiadi del 2006, è costato 87 milioni di euro ed è stato progettato dall'architetto giapponese Arata Isozaki, che gli ha dato il nome nei primi anni di esistenza prima che fosse siglato il contratto con Alpitour. Si tratta del più grande palazzetto italiano, con una capienza ufficiale di 15.657 persone, ma è possibile che per il tennis (la cui area di gioco è piuttosto piccola) possano essere di più. Nei giorni scorsi, ha ospitato le fasi finali del mondiali di pallavolo ed è stato un grande successo. D'altra parte, quando si parlò della candidatura di Torino per la ventilata Final Four di Coppa Davis (il bando fu vinto da Ginevra, poi il format non fu nemmeno votato) si ipotizzò una maxi-capienza di 18.500 spettatori. In altre parole: dopo dodici anni alla 02 Arena, il Pala Alpitour non sfigurerebbe come scenario. L'iter, tuttavia, è lungo e complicato: l'ATP ha scelto un'agenzia esterna (Deloitte) per gestire l'intero processo, che prevede il 2 novembre come scadenza per la presentazione di una manifestazione d'interesse. Le città candidate saranno annunciate il 14 dicembre, mentre la decisione finale sarà comunicata non prima del marzo 2019. I termini delle richieste economiche sono segreti: sappiamo soltanto che, dopo aver inviato la manifestazione d'interesse, la città candidata riceverà il set completo di documentazione, con tutti i dettagli e i passaggi da rispettare. L'ATP ha fatto sapere che la documentazione presenterà una serie di linee guida, ma che l'approccio sarà flessibile e aperto a eventuali proposte innovative. Non viene fatta menzione della durata dell'eventuale contratto. Insomma, l'operazione è fattibile. Ma alle parole dovranno essere accompagnati i fatti.