“Gli appassionati di tennis stanno scoprendo la geografia dell’Italia, un torneo ATP alla volta”. La crescita del numero di eventi in Italia è ben riassunta nel tweet del giornalista Jeff Sackmann, che ha commentato così la notizia dell’arrivo di un torneo ATP a Parma dal 22 al 29 maggio, nella settimana rimasta libera dopo lo slittamento in avanti del Roland Garros. Un cinguettio che la dice lunga sulla posizione che il nostro movimento sta assumendo nel circuito ATP, anche se, volendo mettere i punti sulle i, si tratta in realtà di una riscoperta, dopo i fasti del decennio che va da metà Anni ’80 a metà Anni ’90. All’epoca, per qualche stagione gli appuntamenti del Tour sul suolo italiano erano stati addirittura sette, con Roma e Milano in pole position, più Firenze, Bologna, Bari, Saint-Vincent, Palermo, Genova, Bolzano e (una volta) Sanremo e Merano. Erano i tempi del mitico Cino Marchese, il manager IMG scomparso nel marzo di due anni fa, che aveva le mani in tutti gli eventi ed è stato di gran lunga l’organizzatore di maggior successo nella storia del nostro tennis. Poi è iniziato il lento declino, che ha visto sparire uno dopo l’altro tutti i tornei e dal 2007 al 2016 ci ha lasciato solo gli Internazionali d’Italia, prima dell’arrivo a Milano delle Next Gen ATP Finals.
Col senno di poi, l’approdo nel capoluogo lombardo del Master degli under 21 è stato l’antipasto di quanto successo in tempi più recenti, con l’Italia tornata fra le potenze mondiali della racchetta. Questa settimana ci sono nuovamente quattro top-30 azzurri come non succedeva dai tempi di Panatta, grazie a Lorenzo Sonego che ha vinto – proprio in Italia, a Cagliari – il suo secondo titolo ATP, finendo nelle notizie del TG5 delle 20. Un successo che in altri tempi non avrebbe riscosso chissà quale attenzione (Fabio Fognini di ATP 250 ne ha vinti sette, ma difficilmente è finito al telegiornale), e invece è stato raccontato prima della giornata del campionato di calcio di Serie A, a testimonianza del grande entusiasmo attorno al mondo della racchetta. La nascita dell’Emilia-Romagna Open si inserisce alla perfezione nel contesto, e anche se le settimane prima degli Slam sono notoriamente fra le meno felici del calendario, a Parma potranno sicuramente contare su un buon campo di partecipazione, aiutati dal gran numero di azzurri nei primi 100.