TELEFONATA DI RINGRAZIAMENTO, POI...
“Per un paio di settimane, tra Madrid e Roma, abbiamo preparato le partite analizzandole al telefono. Questo ci ha permesso di conoscerci meglio e, per lui, è stato importante avvicinarsi al mio modo di pensare a alla mia mentalità sul tennis e sulla vita in generale”. Djokovic ha poi chiesto ad Agassi di seguirlo a Parigi, ottenendo risposta positiva. Giovedì hanno effettuato due sessioni di allenamento, seguite da una “lunga” conversazione alla sera. “Anche se era soltanto il primo giorno, sembrava che ci conoscessimo da molto tempo. Andre mi ispira molto. Era qualcosa di cui avevo bisogno: nuova ispirazione, qualcuno che sappia esattamente cosa mi succede quando sono in campo, ma anche quando sono fuori”. L'idea di contattare l'americano è partita da Djokovic in persona: il serbo non ha dimenticato che Andre fu una delle poche persone a “stare dalla mia parte e sostenermi nel periodo di difficoltà dopo il successo al Roland Garros dell'anno scorso. Ho apprezzato molto e volevo ringraziarlo personalmente. Tutto questo si è evoluto in una lunga conversazione...tutto è cominciato così”. L'ultima parola, ovviamente, è stata quella di Agassi, evidentemente stimolato dall'avventura. E poi – aggiungiamo noi – non deve essergli dispiaciuto prendere il posto di Boris Becker, da lui mai troppo amato (basta leggere alcuni passaggi di “Open” per rendersene conto). L'avventura di Nole al Roland Garros partirà contro Marcel Granollers, poi nei quarti ci sarebbe Dominic Thiem e in semifinale Rafael Nadal. In altre parole, i tre favoriti sono finiti tutti nella parte bassa. “Sarà un'edizione molto interessante – dice Djokovic – ritengo che il favorito numero 1 sia Rafael Nadal”. Oggi va così, ma chissà che tra una decina di giorni le sensazioni non siano cambiate...