OBIETTIVO ATP FINALS
La fiducia sarà ancora maggiore dopo un torneo difficile, in cui ha giocato quattro match su quattro al terzo set. Nonostante le caratteristiche dei giocatori, e il campo piuttosto veloce, nei primi due set si sono visti ben sei break. Il sudafricano e lo statunitense hanno aggiustato il mirino nel terzo set, dove però Anderson è stato più stabile. “Si è deciso tutto su pochi punti – ha ammesso Querrey – lo stile di Anderson non ti fa giocare giocare perché spinge molto, impedendo di trovarti a tuo agio. Tuttavia, avrebbe anche potuto andare diversamente”. Quello tra Anderson e Querrey è un classico del circuito ATP: la finale di New York è stato il 16esimo episodio di una saga iniziata nel 2008 a Las Vegas. In questo momento, il bilancio parla di otto vittorie per parte. “A New York c'è un grande mercato tennistico, ma portare di nuovo il tour ATP in questa città è qualcosa di speciale - dice Anderson - L'organizzazione ha funzionato molto bene, di solito possono esserci dei problemi per la prima edizione, ma non è stato questo il caso. Non sembrava il torneo inaugurale, hanno fatto davvero un grande lavoro”. Già numero 10 ATP, adesso Kevin farà un passo in più: “Sono stato tra i top-10 per una sola settimana, nell'ottobre 2015. Ad essere onesto, ho impostato un obiettivo ancora più ambizioso: vorrei qualificarmi per il Masters di Londra. Ma quando raggiungi un traguardo è sempre fantastico, quindi me lo godrò un po' prima di tornare in campo”.
ATP 250 NEW YORK – Finale
Kevin Anderson (SAF) b. Sam Querrey (USA) 4-6 6-3 7-6