WAWRINKA PENSA (E SBAGLIA) TROPPO
Soltanto qualche anno fa, sarebbe stato impensabile vedere Wawrinka-Murray al primo turno di un torneo di secondo piano. Rispetto alla scorsa settimana, il match si è sviluppato piuttosto rapidamente e Murray non ha dovuto soffrire sul piano atletico. Ha tolto per quattro volte il servizio allo svizzero, senza subire un solo break. Nei 77 minuti di partita, in assenza di reali difficoltà fisiche, si sono avvertite le stesse sensazioni del Queen's: sul piano tecnico è sempre lo stesso Murray. Molto preciso, ficcante, non ha concesso nulla a un Wawrinka che sta facendo un'enorme fatica a tornare ai livelli di 1-2 anni fa. “A questo punto della mia carriera cercherò di accorciare il più possibile i punti, adottare il serve and volley, scendere a rete appena si presenza un'occasione. Ero abituato a fare così da giovane, poi quando sono cresciuto il mio stile di gioco è cambiato”. Da parte sua, Wawrinka piombava negli errori non appena provava ad aumentare il ritmo. Troppi, davvero troppi errori gratuiti. D'altra parte, i rimbalzi bassi, tipici dell'erba, non si sposano con il suo tennis e le aperture molto ampie. Non è un caso che Wimbledon sia l'unico Slam assente dalla sua bacheca. Salvo miracoli, continuerà a mancare. Per chi picchia duro come lui non è semplice colpire così spesso sotto l'altezza delle ginocchia. “Se pensi troppo a quello che stai facendo in allenamento, al modo in cui stai giocando, a cosa fare... sicuramente avrai qualche esitazione. È esattamente quanto successo oggi” ha detto lo svizzero. Murray non poteva chiedere test più probanti per il rientro: prima Kyrgios, poi Wawrinka. La saga dei test complicati proseguirà contro Kyle Edmund, ma avrà a disposizione un giorno di riposo che certamente farà bene al suo corpo. D'altra parte, anche a Wimbledon avrà – anzi, avrebbe – il tanto agognato day-off. Per sciogliere il condizionale e trasformarlo in indicativo, beh, ci vorranno ancora 4-5 giorni.