Angelique Kerber è una donna coraggiosa. Un paio d'anni fa, per festeggiare il successo all'Australian Open, si è tuffata nell'inquinato fiume Yarra insieme all'ex coach Torben Beltz. Ha dimostrato di essere coraggiosa cambiando tutto a quasi 30 anni, modificando staff tecnico e modo di allenarsi. I risultati pagano: da quando ha messo piede in Australia, poco prima di capodanno, ha raccolto 14 vittorie consecutive. Quattro a Perth, cinque a Sydney, altre cinque all'Australian Open. La tedesca è in semifinale dopo la vittoria su Madison Keys, un 6-1 6-2 molto pesante, maturato in appena 51 minuti. I precedenti facevano pensare che fosse favorita, ma era difficile immaginare un risultato così netto. “Penso comunque di essere sulla strada giusta – ha detto la Keys – gli altri match lo dimostrano. Non lascerò Melbourne pensando che sia stato terribile soltanto perché ho giocato una brutta partita”. A parità di colpi vincenti (13 a testa), la differenza l'hanno fatta gli errori gratuiti. 7 per la Kerber, 25 la la Keys. Il gioco della tedesca è perfetto per mettere in difficoltà una picchiatrice come Madison. Le sue qualità in difesa sono ben note, ma “Angie” è in grado di mandare quasi tutte le avversarie fuori dalla zona di comfort. “So di essere brava in difesa, è quello che mi rende forte – dice la Kerber – so di poter far giocare tante palle alla mia avversaria. Però so anche di poter migliorare il mio gioco, di essere più aggressiva. Mi riesce spesso in allenamento, adesso provo a farlo anche durante le partite. Sarà l'obiettivo di questa stagione: proverò a migliorare, match dopo match”.