COACHING E HEAT POLICY
Le due iniziative più interessanti, tuttavia, riguardano il coaching e la Heat Policy, argomento molto sentito in Australia. La tematica del coaching è “deflagrata” dopo i fatti dello Us Open, con protagonisti Serena Williams e Carlos Ramos. Da più parti, si sta discutendo sulla possibilità di introdurlo anche nei tabelloni principali. Per adesso, l'Australian Open ha scelto di non rischiare: in via prudenziale, sarà consentito soltanto nelle qualificazioni. “Il coaching è una tematica su cui abbiamo discusso a lungo negli ultimi due mesi, ed è positivo. Il tennis ha bisogno di prendere le decisioni migliori – ha detto Tiley – continueremo a provarlo durante le qualificazioni, mentre continueremo a discuterne con tutti i nostri stakeholder. Lo sport ha bisogno di un approccio deciso su tutte le tematiche legate al coaching”. Interessante anche una modifica legata al caldo: la “Extreme Heat Policy” sarà sostituita dall'Heat Stress Index, criterio ancora più oggettivo per valutare le condizioni di disagio. Il vecchio criterio considerava una combinazione tra temperatura, umidità e velocità del vento. Il nuovo, invece, valuta gli ambienti caldi e predice la probabile tensione termica sul corpo. Il caldo è uno dei principali problemi dell'Australian Open: nel 2013, uno spettatore fece addirittura causa al Melbourne & Olympic Parks Trust per non aver chiuso il tetto dell'Hisense Arena (dall'anno prossimo sarà Melbourne Arena) durante un match di Andy Murray. Una volta, una donna cadde dalle scale delle tribune mentre cercava disperatamente un po' di ombra. Anche per questo, forse, la cerimonia di sorteggio del tabellone principale è stata anticipata. Non si terrà più al venerdì, ma al giovedì sera. Si terrà presso la Margaret Court Arena e sarà trasmessa in TV.