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Marco Caldara
14 January 2017

Fabbiano, Vanni e la Coca-Cola da main draw

AUSTRALIAN OPEN - I due azzurri vincono ancora e conquistano il tabellone principale dell'Australian Open, aggiungendo il terzo Slam alla loro collezione. Vanni firma la terza rimonta in tre match e confessa l'aiuto di una Coca-Cola, anche se l’urna lo manda in pasto a Berdych. Va meglio a Fabbiano: con Donald Young può giocarsela.
A osservare i match decisivi delle qualificazioni è comparso addirittura Ivan Ljubicic, segno che al rientro dopo lo stop più lungo della sua carriera Roger Federer non vuole dare nulla per scontato. Mister 17 Slam ha spedito il coach ad appuntarsi qualche dritta sui suoi possibili avversari, anche se alla fine non ne ha avuto bisogno, perché invece di offrirgli un nome nuovo l’urna ha buttato sulla sua strada… un coetaneo che conosce benissimo: Jurgen Melzer, ex top-10, ex semifinalista al Roland Garros e affrontato per la prima volta nel 1998 all’Orange Bowl! Un’operazione alla spalla ha rischiato di chiudergli la carriera, ma a 35 anni il mancino di Vienna è tornato con ambizioni importanti, dopo una preparazione invernale molto attenta. Le tre belle vittorie che gli hanno regalato il main draw dicono che è in forma, ma non basterà a spaventare Federer, come – francamente – non sarebbe bastato nessuno dei sedici giocatori promossi dalle qualificazioni, dopo tre turni di battaglia sotto un sole cocente. La bella notizia, per l’Italia, è che due nomi battono bandiera tricolore: Thomas Fabbiano e Luca Vanni, Davide e Golia nell’aspetto, ma molto simili in tutto il resto. Condividono tantissimo, da una grande amicizia alle trasferte, per un periodo persino un appartamento, e soprattutto l’obiettivo di tornare stabilmente nei top-100 dopo averli assaggiati appena fra 2015 e 2016: una settimana da numero 98 per il 27enne pugliese, due da numero 100 per il 31enne aretino. Partiti insieme dall’Italia con coach Federico Torresi, avevano perso entrambi al primo turno delle qualificazioni sia a Doha sia a Sydney, ma a Melbourne Park la ruota è girata. Sono stati gli unici della nostra spedizione (su dieci, Paolini compresa) a superare il primo turno, e non si sono fermati né al secondo né al terzo, conquistando la prima qualificazione per lo Slam di Melbourne.
FEDERER? MAGARI. MA L’URNA DICE NO
Si era capito già dopo il primo turno che i due avevano una grande occasione, ma la linea fra riuscire a sfruttarla e buttarla nel cestino è spesso molto sottile. Entrambi hanno lottato in ogni incontro, ma sempre tenendosi alla giusta distanza dai rischi, e il main draw (e i suoi benefit: 35 punti ATP e altrettanti mila euro) è diventato realtà. Sulla carta, il terzo impegno di Fabbiano era il più facile, e infatti il pugliese ha risolto per 6-4 7-6 la pratica Andre Ghem, brasiliano che a 34 anni compiuti è ancora a caccia della sua prima qualificazione Slam. Sperava di farcela stavolta, invece non ha potuto far altro che ritoccare a 17 il numero dei tentativi a vuoto.  Vanni invece aveva il compiuto più difficile, contro quel Jan Satral che all’esordio ha sbattuto fuori Giannessi, e all’ultimo Us Open era arrivato al secondo round. L’ha battuto come già Gaio e Sarkissan, rimontando un set di svantaggio e sorseggiando una Coca-Cola nel corso del terzo, in cerca di zuccheri ma anche per scaramanzia, visto che nel derby del primo turno aveva funzionato. Il punteggio, 4-6 6-4 6-4, racconta un match molto delicato, ma Vanni ha concesso solo un paio di palle-break. La prima gli è costata il set d’apertura, la seconda l’ha difesa e nel terzo è sempre stato avanti, pur trovando l’allungo decisivo solamente sul 4-4. A missione compiuta, entrambi hanno confessato che una sfida contro Federer non sarebbe stata male, magari al secondo turno, se l’urna li avesse consegnati a quel duello Q-Q da far gola a tutti. Invece la chance è caduta nelle mani degli statunitensi Rubin e Fratangelo, mentre a loro è andata a sorte alterna. Per Vanni ci sarà subito Tomas Berdych, che a Melbourne non manca i quarti di finale dal 2010 (!), mentre Fabbiano se la vedrà con Donald Young. Il mancino di Chicago non è diventato il campione che (dicevano) doveva diventare, e pur essendo un ottimo giocatore non ha un gran rapporto con la continuità. Resta dura, ma non impossibile.

AUSTRALIAN OPEN – Turno finale qualificazioni
Thomas Fabbiano (ITA) b. Andre Ghem (BRA) 6-4 7-6
Luca Vanni (ITA) b. Jan Satral (CZE) 4-6 6-4 6-4
 
AUSTRALIAN OPEN – Primo turno main draw
Thomas Fabbiano (ITA) vs Donald Young (USA)
Luca Vanni (ITA) vs Tomas Berdych (CZE)
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