“Mi sono allenato un mucchio di volte con Novak, sarà un match interessante”. Stefanos Tsitsipas aveva presentato così la sfida al campione di Wimbledon. Sperava, ma forse non immaginava, che sarebbe arrivata la prima grande vittoria della sua carriera. Aveva già battuto tre top-10, ma il 6-3 6-7 6-3 di Toronto è un successo spartiacque, il biglietto per accedere al tram dei big. Nel giorno in cui Denis Shapovalov inciampa contro Robin Haase, il greco diventa il teenager più in vista del circuito. Lo ha fatto da campione, mostrando una maturità inaspettata per i suoi 19 anni. Contro Djokovic ha mantenuto tutte le doti necessarie per vincere: calma, intelligenza e aggressività. “Dovrò fare il mio gioco ed essere paziente” aveva detto. È stato di parola, affidandosi a schemi semplici e due colpi già formati: dritto e servizio. Ma è il suo modo di stare in campo a sorprendere: Kyrgios mostrò irriverenza, Zverev la bramosia di apparire un predestinato, Shapovalov una carica agonistica esagerata. Lui non è mai sembrato frettoloso o preoccupato, non ha mai esagerato, non si è mai scomposto. Sentiva che sarebbe stato sufficiente per vincere. Contro uno dei migliori ribattitori di sempre, non ha mai perso il servizio e ha dovuto cancellare soltanto un paio di palle break. Tsitsipas ha mischiato aggressività e cervello, potenza e ragionamento. Teneva i piedi sulla riga, ma non si intestardiva. Quando c'era bisogno, faceva un passo indietro e prendeva in mano il gioco con il dritto. Un colpo con cui sa essere devastante: incrociato, lungolinea, a uscire, a rientrare... lo gioca con una naturalezza straordinaria. E sa quando è il caso di accompagnarlo a rete. Ha tirato ben 42 colpi vincenti, dieci in più di Djokovic, ma non ha mai dato la sensazione di esagerare. Si è visto nell'ultimo game: ok, ha commesso un doppio fallo sul 15-0, ma è stato l'ultimo punto di Djokovic. Il greco ha chiuso con due dritti vincenti, prima di prendersi l'abbraccio di Nole e dedicare il successo (via autografo sulla telecamera) alla sua amata Grecia, colpita dai gravi incendi di un paio di settimane fa.