Per tante volte, Kevin Anderson ha bussato alla porta dei più grandi. Dai e dai, alla fine è riuscito ad aprirla. Venerdì sera, il sudafricano giocherà la sua prima semifinale Slam: occasione rara, forse unica, per trovare un posticino nella storia del tennis. Grande professionista, ha avuto la capacità di cambiare le cose rispetto a Wimbledon, quando perse in cinque set contro Sam Querrey. Nella notte tra martedì e mercoledì, in un match finito alle 2, è stato pressoché perfetto. Qualcuno aveva scritto che si tratta del primo sudafricano (donne comprese) ad aver raggiunto la semifinle allo Us Open, almeno dal 1968. Non è proprio così, visto che nel 1980 Johan Kriek rappresentava ancora il Sudafrica quando perse contro Bjorn Borg. Sarebbe diventato australiano un paio d'anni dopo. Di sicuro il gigante sudafricano non trova un semifinalista da 56 Slam: l'ultimo era stato Wayne Ferreira all'Australian Open 2003. “Ho lavorato tantissimo e ho finalmente ottenuto un risultato inedito della mia carriera – ha detto Kevin – uno dei miei obiettivi era migliorare i risultati che avevo ottenuto fino a oggi, finalmente ce l'ho fatta. È una splendida sensazione, ma sono ancora nel torneo. Significa che avrò un'altra opportunità per andare avanti”. Nella sua lunga carriera, Anderson aveva raggiunto un solo quarto di finale Slam: va detto che ha avuto una serie di problemi fisici, anche piuttosto gravi, a una spalla e a entrambe le ginocchia. C'erano le premesse per mollare, ma lui non ha mai dubitato di aver un grande colpo in canna. A 31 anni, potrebbe giocare la prima finale Slam in carriera. A separarlo dal traguardo un giocatore forte ma non irresistibile: tra l'altro, ha vinto entrambi gli scontri diretti contro Pablo Carreno Busta, l'ultimo un mese fa a Montreal. I bookmakers lo danno favorito.