TSITSIPAS SBROCCA MA VINCE
Ancora più emozioni nella seconda semifinale. C'era aria di grande evento, una bella atmosfera, nessuno voleva perdere. Non a caso, Tsitsipas e Rublev si sono spartiti i primi due set, entrambi al tie-break, a suon di giocate spettacolari. D'altra parte, il particolare contesto delle Next Gen Finals consente di giocare a braccio sciolto. Vinto il secondo, tuttavia, il russo è uscito dal match e tanto è bastato per assistere al primo “cappotto” in quattro giorni di torneo. A quel punto, pochi avrebbero immaginato cosa sarebbe successo. Dopo aver perso il servizio sul 2-2 nel quarto, Tsitsipas ha letteralmente sbroccato. Non lo avevamo mai visto così, nella sua pur giovane carriera. “Ogni tanto ha ancora delle reazioni infantili” diceva mamma Julia. Aveva ragione. Al cambio di campo, ha iniziato a dare pugni contro il tavolino. Non contento, ha preso la cuffia per dialogare con il suo coach e l'ha letteralmente distrutta. Brutta figura. Al rientro in campo, si è accorto che il suo scatto d'ira gli aveva procurato una piccola ferita all'indice della mano destra. Rosso per la vergogna, è stato costretto a chiedere l'intervento del fisioterapista. Col senno di poi, gli ha fatto bene. Ha potuto radunare i pensieri, ha cacciato via la tensione e ha ritrovato il suo tennis. Nel quinto era salito sul 2-0 grazie e due regaloni del russo (uno smash e una volèe sbagliati: errori da matita blu), ma lo rimetteva in partita commettendo un doppio fallo sulla palla break. Si arrivava al tie-break, non prima che Rublev annullasse un matchpoint al dedicing point del sesto game con una bordata al servizio. L'impressione è che non si fosse accorto che era una seconda di servizio (aveva appena ricevuto il secondo warning per perdita di tempo, ma ha tirato una botta piatta...). Il tie-break avrebbe meritato più equilibrio, invece Tsitsipas è scappato via e non si è più fatto riavvicinare.