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Riccardo Bisti
09 November 2018

Tsitsipas-De Minaur, la finale più giusta

Stefanos Tsitsipas e Alex De Minaur, i meglio piazzati in classifica, hanno espresso il miglior tennis nei quattro giorni di gara. È dunque giusto che siano loro a giocarsi il titolo. Munar e Rublev hanno regalato due splendide semifinali, ma vivremo l'ottavo atto di un dualismo che può diventare una bella rivalità. Stefanos, occhio alle cuffie!

Numero 1 contro numero 2. Entrambi imbattuti. Tanto basta per certificare la bontà della finale delle Next Gen Finals. Jaume Munar e Andrey Rublev sono stati ottimi avversari, hanno tenuto duro fino all'ultima palla, garantendo due match di cinque set, ma alla fine hanno vinto i più forti. Nel Sunday Night di Rho (non prima delle 21, diretta SuperTennis) si giocheranno il titolo e il bottino Stefanos Tsitsipas e Alex De Minaur. Sarà l'ottavo scontro diretto tra il greco e l'australiano, ma si sono affrontati solo una volta nel circuito ATP: un mesetto fa a Tokyo, con vittoria di Tsitsipas in tre set. Partirà favorito anche stavolta, per quanto il format appiattisca i valori che – in questo caso – sono comunque abbastanza simili. Non è un caso che il 4-0 rifilato da Tsitsipas a Rublev nel terzo set sia stato il primo in assoluto. Ed era il cinquantesimo set della settimana. Al di là di questo, il pubblico (stavolta numeroso, il padiglione è andato vicino al sold out) si è divertito. Si sono viste due belle partite, sentite e combattute. È come se gli dei del tennis ci abbiano voluto ricordare che lo spettacolo arriva dai giocatori e non da questo o quel format. Nella semifinale ispanica (De Minaur ha origini iberiche e risiede ad Alicante), Munar ha mostrato un'impressionante voglia di non arrendersi. Nel quarto set ha annullato quattro matchpoint, lo ha intascato al tie-break ma poi ha perso contatto in avvio di quinto e si è dovuto arrendere. De Minaur merita i complimenti per non essersi disunito, cancellando nello spazio di un cambio di campo l'eredità psicologica. È un giusto finalista perché aveva più o meno dominato il suo girone, mentre Munaur aveva centrato la qualificazione all'ultimo respiro.

TSITSIPAS SBROCCA MA VINCE
Ancora più emozioni nella seconda semifinale. C'era aria di grande evento, una bella atmosfera, nessuno voleva perdere. Non a caso, Tsitsipas e Rublev si sono spartiti i primi due set, entrambi al tie-break, a suon di giocate spettacolari. D'altra parte, il particolare contesto delle Next Gen Finals consente di giocare a braccio sciolto. Vinto il secondo, tuttavia, il russo è uscito dal match e tanto è bastato per assistere al primo “cappotto” in quattro giorni di torneo. A quel punto, pochi avrebbero immaginato cosa sarebbe successo. Dopo aver perso il servizio sul 2-2 nel quarto, Tsitsipas ha letteralmente sbroccato. Non lo avevamo mai visto così, nella sua pur giovane carriera. “Ogni tanto ha ancora delle reazioni infantili” diceva mamma Julia. Aveva ragione. Al cambio di campo, ha iniziato a dare pugni contro il tavolino. Non contento, ha preso la cuffia per dialogare con il suo coach e l'ha letteralmente distrutta. Brutta figura. Al rientro in campo, si è accorto che il suo scatto d'ira gli aveva procurato una piccola ferita all'indice della mano destra. Rosso per la vergogna, è stato costretto a chiedere l'intervento del fisioterapista. Col senno di poi, gli ha fatto bene. Ha potuto radunare i pensieri, ha cacciato via la tensione e ha ritrovato il suo tennis. Nel quinto era salito sul 2-0 grazie e due regaloni del russo (uno smash e una volèe sbagliati: errori da matita blu), ma lo rimetteva in partita commettendo un doppio fallo sulla palla break. Si arrivava al tie-break, non prima che Rublev annullasse un matchpoint al dedicing point del sesto game con una bordata al servizio. L'impressione è che non si fosse accorto che era una seconda di servizio (aveva appena ricevuto il secondo warning per perdita di tempo, ma ha tirato una botta piatta...). Il tie-break avrebbe meritato più equilibrio, invece Tsitsipas è scappato via e non si è più fatto riavvicinare.

LA NASCITA DI UNA RIVALITÀ
Dopo il matchpoint, ha esultato più per il sollievo che per la gioia. Sapeva di aver parzialmente rimediato alla figuraccia del quarto set. Quella contro De Minaur sarà la finale tra due “premiati” dall'ATP. Il greco si è aggiudicato l'award per il giocatore maggiormente migliorato nel 2018, mentre Alex De Minaur è stato eletto “Newcomer of the Year”. Sarà una sorta di spareggio per decretare il più meritevole, fermo restando che si tratta di due campioni del futuro. Non sono un bluff e sono destinati a vincere molto, qualunque sia il format di punteggio. Se è vero che esiste soltanto un precedente nel circuito ATP, Tsitsipas e De Minaur si conoscono bene: come detto, sarà addirittura l'ottavo scontro diretto, visto che si sono affrontati tre volte nel circuito junior e quattro volte tra i professionisti (il bilancio complessivo è favorevole al greco, avanti 5-2). Impressiona il fatto che poco più di un anno fa si sfidassero al primo turno delle qualificazioni del Challenger di Surbiton. Un dato che rende l'idea sulla rapidità dei loro miglioramenti. “So che sarà dura e che dovrò prepararmi al meglio – dice Tsitsipas – dovrò essere al 100% e dare tutto mentalmente. Se le cose dovessero andare bene, sarebbe un modo fantastico per chiudere l'anno. Dovrò avere la giusta pressione, senza esagerare, perché lui aspetta solo quello. Sarà importante essere paziente e farlo correre, presentarmi spesso a rete e giocare un tennis a tutto campo”. Da parte sua, l'australiano sa cosa aspettarsi. “Stefanos ha un gran servizio e ama comandare il gioco con il suo dritto. È aggressivo, gli piace scendere a rete, quindi sarà fondamentale la profondità dei colpi”. Onestamente, non si poteva chiedere di meglio.

NEXT GEN ATP FINALS - SEMIFINALI
Alex De Minaur (AUS) b. Jaume Munar (SPA) 3-4 4-1 4-1 3-4 4-2
Stefanos Tsitsipas (GRE) b. Andrey Rublev (RUS) 4-3 3-4 4-0 2-4 4-3

Ultima giornata
Ore 19: Finale per il 3° posto Rublev-Munar
Ore 21: Finale per il 1° posto Tsitsipas-De Minaur

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