RISCHIO PERDITA DI COLORE
La velocità del campo è dettata dalla quantità di sabbia sotto il tappeto: più ce n'è, più il campo sarà lento. Essendoci bombardieri come Isner, Querrey e Anderson, gli organizzatori hanno optato per un campo veloce. Non super-rapido, perché hanno tenuto conto delle esigenze di Kei Nishikori, più a suo agio su un campo medio-veloce. “Le nostre scelte dovrebbero consentire a tutti i giocatori di essere competitivi, oltre a dare una mano a quelli che ci piacerebbe andassero avanti” ha detto Ripple. A installarli è stata una società denominata Ace Surfaces, il cui presidente Franz Fasold ha detto che i campi in legno (ricoperti da una vernice simile al cemento) sono molto utilizzati in Europa, perché forniscono un buon grado di ammortizzazione ai giocatori. “È davvero bello, unico – ha detto Jared Donaldson – il colore della palla spicca decisamente sulla superficie nera. Credo che sia un bene per il nostro sport. È bello avere diverse superfici, ma anche diversi colori”. Il problema, in questi giorni, sarà il mantenimento del nero. Una serie di fattori, infatti, può “inquinare” la colorazione dei campi: polvere, segni delle scivolate e delle corse dei giocatori, nonché l'illuminazione (la superficie assorbe molta luce). Risultato? Potrebbero via via sembrare più chiari. “Alla fine della Laver Cup sembravano più carboncino che nero, ma era soprattutto un'illusione ottica” ha detto Fasold. Ma se l'esibizione di settembre era durata tre giorni, qui si parla di un torneo vero e proprio. Insomma, la sfida è aperta. Una volta terminato il torneo, i campi saranno smantellati, imballati e poi spediti in giro per gli States. Uno di loro andrà a San Josè, dove sarà utilizzato per l'esibizione benefica tra Roger Federer e Jack Sock, l'altro al Madison Square Garden per l'esibizione tutta al femminile. Entrambi gli eventi sono previsti il 5 marzo. Dopodiché i campi saranno nuovamente smantellati e riportati al Nassau Coliseum, dove saranno conservati fino alla seconda edizione del New York Open.