Qualcosa si muove, non solo a senso unico. Alcune indiscrezioni facevano pensare che la riforma della Coppa Davis andasse in porto, poiché l'ITF avrebbe in mano i voti necessari per sventrare la tradizione e ridurre la manifestazione a un evento da giocarsi in una sola settimana, dopo le ATP Finals. Tuttavia, a un paio di settimane dall'Annual General Meeting ITF (previsto dal 13 al 16 agosto) arrivano un paio di brutte notizie per Dave Haggerty e il suo entourage. La prima ha la firma di Tennis Europe: in una lettera inviata a tutte le 50 federazioni europee, la federazione paneuropea ha manifestato più di una perplessità sugli eventuali benefici della riforma. L'altra riguarda il “no” di Tennis Australia, che dunque destinerà i suoi 12 voti in difesa della tradizione (anche se è ipotizzabile che ci siano ragioni di opportunismo, visto che la federazione australiana organizzerà la nuova World Team Cup insieme all'ATP, la cui formula sarà molto simile a quella ipotizzata per la Coppa Davis). Ma andiamo con ordine: Vladimir Dmitriev, presidente di Tennis Europe (la ex ETA, European Tennis Association) ha espresso alle varie federazioni due importanti preoccupazioni sulle riforme in oggetto. A suo dire, l'ITF non avrebbe dato sufficienti informazioni sulle garanzie bancarie destinate alle varie federazioni sui 120 milioni di dollari che ogni anno Kosmos verserebbe nelle casse ITF. Per adesso, si è limitata a parlare di sole garanzie per 41 milioni di dollari. Dmitriev ha espresso ulteriore perplessità per l'assenza di un piano di riserva se i cambiamenti non fossero proficui. Insomma: più che la tradizione, Dmitriev è impegnato a difendere i portafogli delle varie associazioni. Detto che sul piano sportivo sarebbe un disastro, gli unici vantaggi della riforma sarebbero di natura economica, ed è lì che l'ITF ha spinto (giustamente, dal suo punto di vista). In assenza di queste garanzie, Dmitriev dice che non riesce a vedere quali vantaggi ci sarebbero riducendo la Davis a due settimane (il primo turno di febbraio e le finali di novembre). “Non vedo benefici fino a quando l'ITF non darà risposte soddisfacenti su questo punto”. L'altra preoccupazione riguarda la World Team Cup di gennaio: con il suo maxi-montepremi e tanti punti ATP in palio, potrebbe spingere diversi giocatori a boicottare la Coppa Davis. A suo dire, la nuova Insalatiera avrebbe una data sfavorevole. Ed è sicuro che non darebbe punti per la classifica mondiale (il montepremi complessivo, invece, si attesterebbe sui 27 milioni di dollari).