Wimbledon rifiuta Nastase: “Che ci posso fare?”

L'All England Club non inviterà Ilie Nastase in occasione dei Championships. Condannano il suo comportamento nel recente weekend di Fed Cup e spiegano che non potrà nemmeno accedere al club in virtù della squalifica ITF. “Ma non è per nulla chiara – tuona lui – non è normale impedire di vedere qualche match a un 71enne. Ricordate il 1973?”

Conoscendo il personaggio, c'era da aspettarsi una reazione. Gli organizzatori di Wimbledon hanno fatto sapere che Ilie Nastase non sarà invitato nel Royal Box durante il torneo. Motivo, ovviamente, le bizze verbali di cui si è reso protagonista durante il weekend di Fed Cup: la presunta battuta razzista sul figlio di Serena Williams, l'uscita infelice su Anne Keothavong e gli insulti a Johanna Konta gli costeranno l'ingresso all'All England Club, dove peraltro è stato finalista nel 1972 e nel 1976. Nonostante abbia cercato di spiegarsi e giustificare il suo comportamento, Nastase è stato condannato dall'intera comunità tennistica. Philip Brooks, presidente dell'AELTC, ha detto: “Dobbiamo dire che le sue azioni non sono state buone e le dobbiamo condannare. Per quanto riguarda l'accesso al Royal Box, non riceverà nessun invito”. Non solo: Nastase non potrà nemmeno mettere piede nei vialetti di Church Road. A specifica richiesta, l'amministratore delegato Richard Lewis ha detto che l'ingresso è vietato a tutti coloro che sono sospesi dall'ITF. “Se è così, e ci è giunta notizia che Nastase lo è, sarà fermato”.

“HANNO GIA' DIMENTICATO IL 1973?”
Ovviamente “Nasty” non le ha mandare a dire: “Cosa c'entra Wimbledon con quello che ho detto su Serena, durante una partita di Fed Cup in Romania? - ha detto al sito rumeno Pro Sport – se avessi commesso qualcosa di stupido a Wimbledon lo avrei capito, ma in questo caso non riesco a comprendere le ragioni di questa scelta”. Il rumeno ha poi ricordato i fatti del 1973, quando buona parte dei giocatori rinunciarono a giocare i Championships in solidarietà a Nikki Pilic, squalificato dalla Federazione Internazionale perché aveva rinunciato a giocare un match di Coppa Davis. A Londra si presentarono soprattutto i rappresentanti dei paesi del blocco comunista. “In una situazione del genere, io fui uno dei pochi a giocare per il bene del torneo. Questo non significa niente? Se gli organizzatori sono così meschini e non ricordano quello che ho fatto per loro in passato, beh, io non posso farci niente”. Nastase l'ha presa malissimo, dicendo che il sito ITF non ha dato una spiegazione troppo chiara sulla sua eventuale sospensione. (in questo momento è sospeso in via provvisoria, e non ci saranno ulteriori notizie mentre l'indagine è in corso). Per questo, vede il mancato invito di Wimbledon come qualcosa di arbitrario. “Non credo sia normale impedire a una persona di 71 anni di guardare qualche partita di tennis”. Le sue parole, tuttavia, sono destinate a rimanere lettera morta. E così non potrà ripetere lo show del 2014, quando si presentò in tribuna vestito da generale, indossando l'uniforme dell'esercito.

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