Negli ottavi del Miami Open ci saranno dieci delle prime sedici teste di serie: curiosamente, sette sono racchiuse nella parte alta e soltanto tre (Nadal, Sock e Nishikori) nella parte bassa. La giornata di lunedì, al di là del successo di Federer su Del Potro, ha cementato le gerarchie esistenti, anche se alcuni match si sono chiusi al fotofinish. Se Wawrinka e Berdych non hanno avuto problemi, hanno dovuto patire le pene dell'inferno David Goffin, Alexander Zverev e Nick Kyrgios. Il match più esaltante è stato Isner-Zverev, il cui il tedeschino ha cancellato tre matchpoint prima di imporsi col punteggio di 6-7 7-6 7-6. Zverev si è trovato sull'orlo del baratro sul 5-6 del secondo set e sul 4-5 (e 15-40) del terzo. Se l'è cavata, poi un rovescio lungo di Isner sul primo matchpoint gli ha permesso di allargare le braccia, in segno di vittoria, dopo 2 ore e 38 minuti. Il suo prossimo avversario sarà Stan Wawrinka (da lui battuto nell'unico precedente, la finale di San Pietroburgo). Ha avuto bisogno del tie-break decisivo anche Nick Kyrgios. In una tipica battaglia di servizi, è stato più bravo nel rush finale contro Ivo Karlovic, che peraltro aveva cancellato sette palle break nel secondo set, allungando pericolosamente la sfida. Kyrgios è atteso dal nostro prossimo avversario in Coppa Davis, il belga David Goffin, vincitore di una complessa battaglia tra pesi piuma contro Diego Schwartzman. Morale della favola: nella parte alta, l'unico “intruso” è il francese Adrian Mannarino, emerso dallo spicchio lasciato libero da Dominic Thiem (pure lui è dovuto ricorrere al tie-break del terzo per battere Borna Coric, il giustiziere di Thiem).