DUE IMPEGNI DI FILA PER ROGER
Da parte sua, Del Potro è comunque soddisfatto. “Ho fatto del mio meglio, ma lui ha giocato bene sulle palle break. Credo che sia stata l'unica differenza del match”. Non è andata proprio così, visto che 19 punti di differenza (70 a 51) sono un divario importante. E poi Roger ha tirato molti più dritti vincenti di lui. Al di là dello spettacolo in campo, gli spalti sono stati all'altezza. Vuoto nei primi giorni, il Centrale di Crandon Park si è riempito in ogni ordine di posti, con il tifo equamente suddiviso tra i sostenitori di Federer (con l'inconfondibile logo “RF”) e quelli dell'argentino, armati di bandiere e magliette della nazionale di calcio. “E' vero, c'è stata una splendida atmosfera – ha detto Federer – ho giocato con il bel tempo, con un grande avversario e un grande pubblico. Avrei potuto desiderare di più?”. Secondo Del Potro, la chiave del gran momento attuale di Federer sta nel gioco di gambe. A suo dire, si muove meglio di prima a questo gli consente di essere più aggressivo con un colpo, il rovescio, già molto incisivo. Il prossimo avversario di Federer sarà Roberto Bautista Agut (n.14 del draw), che ha tolto di mezzo Sam Querrey. Per lui sarà un test interessante, poiché tornerà a giocare due match in giorni consecutivi dopo un po' di tempo. “In questo momento non ci sono molto abituato, spero che il mio corpo sia pronto”. Intanto mette altro fieno in cascina per un'ipotetica leadership mondiale che, giorno dopo giorno, è sempre meno un miraggio e sempre più un traguardo concreto.
ATP MASTERS 1000 MIAMI
Roger Federer (SUI) b. Juan Martin Del Potro (ARG) 6-3 6-4