L'ATP vuole più spettatori nei tornei Masters 1000. È il grido d'allarme lanciato dagli organizzatori del torneo di Madrid, preoccupati della permanenza nella capitale spagnola. Come è noto, l'accordo tra la città e il gruppo di Ion Tiriac e Gerard Tsobanian scade nel 2021. Durante l'ultima edizione, tennis e politica si sono intrecciati in più occasioni perché sembra che l'amministrazione comunale non abbia troppa voglia di rinnovare. Ed è certo che una delegazione tedesca ha visitato il torneo, magari con l'obiettivo di trasferirlo a Berlino. Durante la finale, tuttavia, il sindaco di Madrid, l'ex magistrato Manuela Carmena, aveva detto che il torneo sarebbe rimasto “al 100%” nella capitale spagnola. La buona volontà della Carmena è certificata dall'avvio delle trattative già nel 2018, senza aspettare le elezioni cittadine (previste l'anno prossimo). Tuttavia, siamo già alle prime schermaglie. Gli organizzatori hanno fatto una richiesta ben precisa: un impianto da 8.000 posti, che diventerebbe il secondo campo alle spalle dello stadio intitolato a Manolo Santana. In effetti, pur avendo tre campi dotati di tetto retrattile, Madrid non vanta chissà quali capienze. Il Manolo Santana ne accoglie 12.500, l'"Arantxa Sanchez" 3.500, l'"Estadio" 3 2.500. Un campo da 8.000 posti consentirebbe un incremento importante, tenendo conto che Madrid è già il terzo Masters 1000 con più pubblico (hanno assistito all'ultima edizione 270.097 persone). Nei giorni scorsi si è tenuta una riunione, in cui l'amministrazione comunale si è detta disponibile alla costruzione di un nuovo impianto, ma con “molta attenzione” ai costi e benefici. A gestire la trattativa con il torneo c'è Luis Cueto, la cui affermazione non avrà fatto piacere a Tiriac e Tsobanian: “Madrid non ha bisogno di un impianto da 8.000 posti, ma di tre da 2.000". Può essere vero, ma il torneo ha ben altre esigenze. Al di là di questo, tutte le forze politiche (opposizione compresa) si sono dette d'accordo sull'importanza del torneo per la città (si parla di un indotto di circa 100 milioni di euro, mentre il contributo pubblico oscilla sui 10).