Ha fatto discutere l'articolo pubblicato sabato mattina da Tennis Italiano, in cui abbiamo messo in evidenza la partecipazione alle pre-quali degli Internazionali di Roma di due giocatrici che nei tornei individuali non rappresentano l'Italia. Come vi avevamo segnalato, il regolamento prevede che le pre-qualificazioni siano riservate ai soli tennisti italiani, in grado di rappresentare l'Italia in una competizione internazionale a squadre. Nel sabato del Foro Italico se ne è parlato molto, persino con qualche accenno di polemica: è dunque opportuno effettuare alcune precisazioni e sottolineare che i casi di Kateryna Tsygourova e Paula Ormaechea sono diversi. Cominciamo dalla Tsygourova: la ragazza è nata a Locarno, nella Svizzera italiana, l'11 maggio 2000 (compirà dunque 18 anni venerdì prossimo), e nelle competizioni internazionali rappresenta il paese di nascita, come è facilmente verificabile consultando i siti WTA e ITF. Entrambi i genitori sono russi (papà Dmitri è stato un ottimo giocatore di hockey su ghiaccio), ma Kateryna (“Katy”, per chi la conosce bene) è anche cittadina italiana. La Tsygourova ha la residenza a Monte Carasso, nel Canton Ticino, ma possiede sia cittadinanza che passaporto italiano. È vero che si è allenata al Centro Tecnico di Biel, in Svizzera, ma un paio d'anni fa (all'inizio dell'estate 2016) si è trasferita a Milano, dove si allena presso il Tennis Club Milano “Alberto Bonacossa”, sotto la guida del maestro Matteo Cecchetti. Essendo perfettamente in regola con i documenti, e non avendo ancora rappresentato la Svizzera in una competizione a squadre (ma non sarebbe cambiato nulla neanche se avesse giocato in Fed Cup Junior), la sua partecipazione alle pre-qualificazioni è perfettamente legittima: se domani Tathiana Garbin dovesse convocarla in Fed Cup, sarebbe abilitata a rispondere alla convocazione (anche se, in quel caso, la FIT dovrebbe inoltrare richiesta all'ITF con tre mesi d'anticipo, e dovrebbe essere avvisata Swiss Tennis, che avrebbe poi 15 giorni per dare un parere: in caso di discordia tra federazioni, ci sarebbe un doppio grado di giudizio con due commissioni ITF chiamate a decidere. È la sintesi dell'articolo 30.4 del regolamento di Fed Cup, in cui si chiarisce la situazione per le giocatrici "contese", ovvero in grado di rispondere alla chiamata di più nazioni).