C'è un numero a cui Annika Beck può affidarsi: il 37. Per tanti, tantissimi anni, il best ranking di Roberta Vinci è stata la 37esima posizione. Si pensava che non l'avrebbe migliorata, invece sappiamo com'è andata. Stessa storia per Timea Bacsinszky: anche la svizzera si era incagliata in quel numero 37 che sembrava una maledizione. Anche lei ha vissuto una seconda giovinezza. Si dice che non ci sia due senza tre: lo spera la (quasi) 23enne tedesca, reduce da una pessima stagione, in cui ha vinto la miseria di sette partite (solo una di rilievo, contro la Bouchard a Indian Wells) e ha vissuto un'estate durissima, costellata da sette sconfitte consecutive al primo turno, Tra il Roland Garros e lo Us Open ha giocato cinque tornei, in cui ha vinto la miseria di 11 game in dieci set. C'è stato anche un doppio 6-0, incassato a Bastad da Barbora Krejcikova. Per lei, che è stata (appunto) n.37 WTA, un piccolo dramma agonistico. Qualche giorno fa si era diffusa la notizia che si sarebbe ritirata dal tennis. In un'intervista in cui parlava del suo titolo europeo tra gli over 35, il suo sparring partner Matthias Schramm ha detto che Annika è stata costretta al ritiro per motivi di salute, e che aveva ripreso i suoi studi di medicina (entrambi i suoi genitori sono professori di chimica). Nell'era della comunicazione sfrenata, la notizia ha varcato rapidamente i confini del Westdeutsche Zeitung ed è diventata virale sui social network. E allora sono arrivate secche e frettolose smentite. “È sbagliato, non so come sia potuta uscire questa informazione – ha detto Schramm – anche la faccenda degli studi non è vera, Annika si sta allenando e vuole tornare”.