Il mondo del tennis si sta interrogando da venerdì. Marin Cilic sarà una comparsa, oppure saprà mettere in difficoltà Roger Federer? Numero 6 ATP (ma è già certo di salire al numero 3), ex campione dello Us Open e finalista in carica a Wimbledon, è pronto a giocare la sua terza finale Slam. Ha compiuto 29 anni lo scorso settembre, ha intascato 20 milioni di dollari, ha vinto 17 titoli ed è più o meno fisso tra i primi dieci da quattro anni. Eppure fa parte di una generazione un po' dimenticata, un po' sfortunata. Sono quelli che hanno vissuto all'ombra di Federer, Nadal, Djokovic e Murray. Tuttavia, il croato di Medjugorie ha dimostrato che tenacia e forza di volontà possono portare a risultati clamorosi. Ed è la dimostrazione che anche i bravi ragazzi possono vincere. Sul campo da tennis può mettere in soggezione, con i suoi 198 centimetri. Fuori dal campo, è il genero che tutte le mamme vorrebbero. Molto probabilmente, il 2018 sarà l'anno del matrimonio con la storica fidanzata Kristina Milkovic, una che non si vede troppo in giro. Ha intascato un paio di laureee (psicologia e scienze politiche) e lavora presso la Zagrebačka Banka. Una donna in carriera, che vive di luce propria, perfetta per lui. Qualcuno storce il naso per il suo tennis non così elegante, ma chi vive nel tour ha speso soltanto belle parole per lui. Non potrebbe essere più gentile con raccattapalle, volontari, autisti... è il classico ragazzo d'oro. Quelli di Tennis Australia sono invaghiti di lui. Lo scorso agosto, Marin mancava alla presentazione della Laver Cup (evento organizzato proprio dalla federtennis australiana). Era quasi ora di cominciare, c'era un po' di nervosismo. Lo hanno chiamato ed era bloccato nel traffico, a bordo di un taxi. Lo avrebbero aspettato, ma lui è sceso dall'auto e si è fatto un chilometro di corsa per essere puntuale. Fino al 2013, Marin è stato un immediato rincalzo ai migliori. Poi c'è stato il caso doping, quella barretta comprata dalla madre e consumata a Monaco di Baviera senza controllare il foglietto illustrativo.