Riccardo Bisti
03 November 2018

Che sabato: ancora Djokovic-Federer!

Novak e Roger fanno il loro dovere e regalano a Parigi Bercy il 47esimo scontro diretto di una saga infinita. Nonostante una lieve influenza, il serbo batte in rimonta Marin Cilic e allunga la striscia vincente a 21 partite. Federer è impeccabile contro Nishikori, ma è consapevole di essere sfavorito. Entrambi sono a due vittorie da un successo dal vivo valore statistico.

Una volta uscito il tabellone, era il match che tutti attendevano. Come indennizzo dopo i tanti forfait di mercoledì, gli organizzatori del Paris Rolex Masters avranno la semifinale dei sogni, il 47esimo scontro diretto tra Novak Djokovic e Roger Federer, saga infinita che ha regalato partite memorabili. Nella sessione serale di venerdì, il primo a scendere il campo è stato il serbo. Ha avuto più di un problema contro Marin Cilic: il croato gli ha strappato il primo set, mettendo fine a una striscia di 30 parziali consecutivi. Si è anche trovato in vantaggio di un break nel terzo, prima che Nole rimettesse le cose a posto e si imponesse col punteggio di 4-6 6-2 6-3. “È stata una grande sfida – ha detto Djokovic – poteva esserci qualsiasi esito. L'ho spuntata io, ma se avesse vinto Marin sarebbe stato assolutamente meritato. Credo che abbiano fatto la differenza 1-2 punti”. Djokovic è vittima di una leggera forma di influenza che ne sta condizionando il rendimento. “So che posso giocare meglio, anche se a volte non è facile – ha detto – ci sono stati momenti in cui ho giocato davvero bene, altri in cui non l'ho fatto. Ci sono cose su cui devo migliorare. A volte l'energia non è al massimo, ma mi sono già trovato in questa situazione in passato, così credo di essere in grado di gestirla”. Nell'ultimo match di giornata, Federer ha giocato contro Kei Nishikori un match fotocopia rispetto a quello contro Fabio Fognini. Punteggio quasi identico (6-4 6-4) e grande rendimento al servizio, peraltro contro uno dei migliori ribattitori del tour.

FEDERER: "VOGLIO PROVARE A VINCERE"
Ha perso un punto con la prima e ha dovuto fronteggiare solo una palla break, sul 5-4 nel primo set. Nishikori ha dato l'impressione di essere un po' scarico, forse appagato per aver conquistato un posto al Masters (è nono nella Race, ma il ritiro di Juan Martin Del Potro – non ancora ufficiale – gli garantirà un posto da titolare). Reduce da una stagione molto intensa, ha giocato al risparmio, cercando spesso la via della rete. Questo ha facilitato le cose per Federer, il quale ha fatto presente l'importanza di aver conservato energie in vista del match più complicato possibile. Probabilmente non gli era mai capitato di arrivare in semifinale in un Masters 1000 restando in campo complessivamente due ore e mezza. “Voglio giocare bene. Ovviamente, voglio provare a vincere – dice Federer – so che Novak è in serie positiva e so che sarà dura, ma non avrò niente da perdere Mi piace questo tipo di superficie, indoor gioco sempre bene, penso di essere in grado di fare qualcosa di buono. Non si tratterà soltanto di servire e rispondere qua e là, ma rispondere alle domande che mi farà, perché lui difende molto bene, gioca bene in attacco e in questo periodo sta servendo con grande continuità”. I bookmakers vedono Djokovic favorito, anche perché gli indicatori sono tutti dalla sua parte: lo stato di forma, il fatto che abbia vinto l'unico precedente a Parigi Bercy (la semifinale del 2013, in tre set) e che si sia imposto negli ultimi tre scontri diretti.

OBIETTIVO SIMBOLICO PER ENTRAMBI
Per rendere l'idea del fascino di questo match, un numero è sufficiente: Federer ha giocato 1.435 partite nel tour, affrontando 328 avversari. Non ha affrontato nessuno, neanche Rafael Nadal, spesso come Djokovic. I sei anni di differenza gli hanno dato una mano in avvio di rivalità, poiché era arrivato a condurre 13-6. Dal 2011, tuttavia, Djokovic ha ribaltato tutto fino a centrare il sorpasso, peraltro vincendo quasi tutti i match importanti (due per Slam tra Melbourne, Londra e New York). Da parte sua, il serbo è già certo di tornare al numero 1 ATP nella classifica di lunedì, ma in caso di vittoria toglierebbe a Federer la chance di lottare per la leadership stagionale. C'è di più: dovesse vincere il torneo, eguaglierebbe Rafael Nadal a quota 33 Masters 1000. Da parte sua – e se ne parla da un po' – Federer è a due vittorie dal titolo numero 100. “È sempre esaltante giocare contro Novak, anche perché è da parecchio che non ci affrontiamo – ha detto Federer – sono arrivato a Parigi senza aspettative, avevo idea di giocare un match o due, pensando che avessi perso perché ero stanco dopo Basilea. La mia priorità è il Masters, ma adesso sono dentro al torneo e spero che arrivi un click”. Nell'altra semifinale, quella meno nobile, Dominic Thiem sfiderà Karen Khachanov in un match inedito. La Francia è un posto sempre più speciale per l'austriaco: non solo ha giocato la finale del Roland Garros cinque mesi fa, ma è il Paese della sua fidanzata, Kiki Mladenovic, che infatti lo sta sostenendo in tribuna. Si parte alle 14, mentre Federer-Djokovic sarà alle 16.30. Diretta su Sky Sport.

PARIS ROLEX MASTERS - Quarti di Finale
Dominic Thiem (AUT) b. Jack Sock (USA) 4-6 6-4 6-4
Karen Khachanov (RUS) b. Alexander Zverev (RUS) 6-1 6-2
Roger Federer (SUI) b. Kei Nishikori (GIA) 6-4 6-4
Novak Djokovic (SRB) b. Marin Cilic (CRO) 4-6 6-2 6-3

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