LA HEAT POLICY
La calura ha creato problemi alla comunità: 4.000 abitazioni sono rimaste senza energia elettrica nel New South Wales, così come circa 3.000 abitazioni in città. Il caldo atroce non si è limitato ai tennisti: tre macchine fotografiche posizionate a bordocampo si sono spente perché, semplicemente, non riuscivano più a sostenere il caldo. Non troppo distante dall'Olympic Tennis Park si trova il famoso Sydney Cricket Ground, dove si giocava un test match tra Australia e Inghilterra. Il caldo è stata fatale al giocatore inglese Joe Root, finito in ospedale vittima di un colpo di calore. C'è stata anche un pizzico di polemica: secondo qualcuno, il match avrebbe dovuto essere sospeso. “Il cricket non dovrebbe giocarsi a una temperatura superiore ai 41 gradi – hanno detto – bisognerebbe prendere esempio dal tennis, che ha spedito negli spogliatoi i suoi giocatori”. C'è il timore che il problema si ripresenti nei prossimi giorni e durante l'Australian Open, anche se Melbourne dista quasi 900 km da Sydney. Va detto che in Australia esiste una “heat policy” che sospende gli incontri in caso di caldo eccessivo, mentre nei campi principali consente la chiusura del tetto. La policy scatta quando la temperatura tocca i 40 gradi oppure si supera il limite di un complicato algoritmo che tiene conto di temperatura, umidità, radiazioni e velocità del vento. Se si supera un limite di 32,5, gli incontri saranno automaticamente interrotti. Un passo in avanti rispetto a qualche anno fa, quando l'interruzione scattava soltanto al termine del set in corso.