STOP FINO A WINSTON SALEM
Anche in virtù di un match giocato meglio dall’avversario, per Berrettini ci sono ben pochi rimpianti. Non va dimenticato che fino a sette giorni fa non aveva mai giocato nemmeno un quarto di finale nel circuito maggiore, perciò pensare che potesse vincere due titoli di fila, indipendentemente dai nomi degli avversari, sarebbe stato davvero esagerato. Anzi,
con i due successi di Kitzbuhel ha già dato un gran bel segnale, sia dal punto di vista mentale sia da quello fisico, perché non era affatto scontato che riuscisse a recuperare in tempo per essere subito competitivo. Invece ce l’ha fatta, si è preso un altro buon risultato e ora potrà dedicarsi a un po’ di vacanza, dopo un periodo particolarmente intenso che l’ha visto impegnato in 10 delle ultime 12 settimane. Matteo può permettersi di approcciare la stagione americana sul cemento con grande calma, visto che come dichiarato da coach Vincenzo Santopadre alla Gazzetta dello Sport
salterà i due Masters 1000 di Toronto e Cincinnati e non lo rivedremo in campo prima di Winston Salem, unico torneo in preparazione allo Us Open. Una decisione (presa già prima dell’exploit di Gstaad) che di primo impatto può sorprendere, invece non fa una piega ed è frutto della famosa pazienza con cui coach Vincenzo Santopadre
l’ha guidato nelle tante scelte giuste compiute negli anni. È vero che Matteo potrebbe sfruttare il buon periodo di forma per raccogliere punti importanti (anche se ci arriverebbe senza preparazione per il cemento), ma inseguire il risultato non è mai stato la loro priorità, e tirare troppo la corda potrebbe diventare controproducente in vista dei prossimi mesi.
Dato che non ha bisogno di punti nell’immediato, e ne difenderà poco più di un centinaio da qui a fine anno, è giusto fare le cose con calma. Una ricetta che sin qui ha sempre funzionato alla perfezione.
ATP 250 KITZBUHEL – Quarti di finale
Nicolas Jarry (CHI) b. Matteo Berrettini (ITA) 7-5 6-3