Riccardo Bisti
14 October 2018

A Camila Giorgi basta un'ora per sorridere

La finale contro Ekaterina Alexandrova è stato il match più semplice nel percorso di Camila Giorgi a Linz. La russa tiene fino al 3-3, poi l'azzurra scappa via e si aggiudica il secondo titolo in carriera. Nel 2018 ha imparato a vincere i match da favorita, evitando gli scivoloni. Se il fisico la lascerà in pace, nel 2019 potrà arrivare il tanto atteso exploit.

I numeri dicono che la classifica media delle giocatrici battute da Camila Giorgi a Linz è 103,8. In effetti, non ha affrontato una sola giocatrice che le stesse davanti. Quella meglio piazzata è stata Pauline Parmentier (n.49) al primo turno. Ma i numeri, naturalmente, non spiegano tutto. La notizia più importante che arriva dal successo in Austria è una conferma: il 2018 ha segnato un cambiamento importante nella sua tendenza di risultati. Fino a qualche tempo fa era pericolosissima contro le più forti, ma rischiava di perdere anche contro le carneadi. Quest'anno Camila ha vinto 39 partite, risultando quasi impeccabile contro le giocatrici meno forti di lei. Un salto di qualità importante che si riflette nel ranking, una 28esima posizione che sarà certificata tra poche ore. Potrebbe migliorare ancora se decidesse di giocare a Lussemburgo, ultimo torneo stagionale. Vincere le partite in cui si parte favoriti non è così semplice, ma la Giorgi ha imparato a farlo e il successo a Linz ne è naturale conseguenza. C'è poco da raccontare sulla finale, un'oretta di allenamento agonistico contro Ekaterina Alexandrova, numero 119 WTA e proveniente dalle qualificazioni. Con questo risultato, la russa si è garantita il rientro tra le top-100 e l'ammissione diretta all'Australian Open. Non era certo appagata, ma ha trovato un'avversaria decisamente più forte, soprattutto su questi campi. La russa ha tenuto fino al 3-3, ma non appena la Giorgi l'ha brekkata si è sciolta come neve al sole. Non ha avuto una sola palla break in tutta la partita e, soprattutto, non ha trovato adeguate soluzioni quando si è trovata a dover rincorrere.

VERSO UN GRANDE 2019?
Ha perso 7 giochi consecutivi e avrebbe potuto incassare un cappotto nel secondo set, se sul 4-0 non avesse ricucito un game di servizio in cui si era trovata 15-40, peraltro con alcune soluzioni ad alto rischio. Nessun problema: la Giorgi ha soffocato qualsiasi idea di rimonta, non concedendo neanche un punto negli ultimi due game e chiudendo con un netto 6-3 6-1. Un parziale di otto a zero ha chiuso un cerchio che si era aperto quattro anni fa, nella rocambolesca finale contro Karolina Pliskova, persa dopo aver avuto un matchpoint a favore. Qualche tempo dopo, la ceca sarebbe diventata addirittura numero 1 del mondo. Arrivare così in alto è un'ambizione molto ardita per Camila, che a dicembre compirà 27 anni, ma quest'anno ha finalmente gettato le basi giuste per una grande stagione. Se il fisico la lascerà in pace (anche in questi giorni ha avuto un problema di tallonite), può puntare a un exploit in un grande torneo. Certo, l'assenza di grandi tornei indoor la penalizza, ma nella sua carriera ha dimostrato di poter essere pericolosa un po' dappertutto. Dopo il matchpoint si è concessa un abbraccio con papà Sergio, emotivo come sempre e finalmente rilassato durante la premiazione, quando è stato ringraziato insieme alla madre Claudia e al fratello Amadeus. In extremis, dunque, l'Italia evita una stagione senza titoli WTA: sarebbe stata la prima dal 1999. E con la grande pace siglata dalla stessa Giorgi con la FIT, si può guardare con ottimismo anche alla Fed Cup: il primo turno in Svizzera, i prossimi 9-10, si giocherà certamente indoor. E con una Giorgi così, fossimo in Heinz Gunthardt, avremmo forti dubbi sulla superficie da scegliere. Ma questa è un'altra storia.

WTA LINZ – Finale
Camila Giorgi (ITA) b. Ekaterina Alexandrova (RUS) 6-3 6-1

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