Il tennis sembra essersi definitivamente stufato di norme ormai secolari. E allora, ben prima delle Next Gen Finals, prepariamoci a una sperimentazione estiva per le qualificazioni dello Us Open. Secondo quanto riportato dal Telegraph (e poi confermato), ci saranno una serie di novità con lo scopo di accorciare la durata degli incontri. Vedremo uno shot-clock a bordocampo per evitare che si vada oltre i tempi regolamentari: cinque minuti di riscaldamento, tre minuti per i trattamenti medici e 25 secondi di pausa tra un punto e l'altro. Questa norma sarà sperimentata anche a Milano, mentre è un po' diversa la regola del coaching. Se a Milano sarà più “tecnologica”, a favore dei telespettatori, allo Us Open gli allenatori non potranno scendere in campo (come accade nel circuito WTA), ma potranno comunicare liberamente con i propri giocatori, tra un punto e l'altro. Comunicazione verbale quando sono dalla stessa parte, linguaggio dei segni quando il giocatore è distante. Tali novità fanno parte di un pacchetto di riforme presentato durante il Roland Garros da Stacey Allaster, ex presidentessa WTA, oggi a capo del settore professionistico USTA. Per adesso, gli altri tre Slam nicchiano. Lo Us Open ha deciso di proporre le novità in forma sperimentale: sarà fatto in tutti i tabelloni, tranne i main draw. Oltre alle qualificazioni, dunque, vedremo le nuove norme nelle prove junior, nel wheelchair tennis e nei match delle leggende. L'aspetto più discusso riguarderà il tempo tra un punto e l'altro: nel circuito ATP è di 25 secondi, mentre negli Slam è di 20. Dall'anno prossimo, tutto il tennis si uniformerà ai 25 secondi (anche se manca ancora l'approvazione del Grand Slam Board, previsto la prossima settimana). La sperimentazione dello Us Open ha già deciso di affidarsi ai 25 secondi. Sarà una grande novità, poiché ad oggi le sanzioni per perdita di tempo (warning, perdita di una prima di servizio, penalty point) sono stabilite dal giudice di sedia.