Tre ore e mezza per una finale: come si recupera?

Interminabile maratona al torneo WTA di Strasburgo: dopo 3 ore e 35 minuti, Anastasia Pavlyuchenkova la spunta su Dominika Cibulkova in tre tie-break, vincendo il 12esimo titolo in carriera. In quali condizioni si presenteranno a Parigi? A Norimberga si impone Johanna Larsson.

Anastasia Pavlyuchenkova sarà ben felice di aver vinto il torneo WTA di Strasburgo, ma chissà in quali condizioni si presenterà a Parigi dopo aver lottato 3 ore e 35 minuti per superare Dominika Cibulkova. E meno male che c'era il tie-break, nel 6-7 7-6 7-6 che ha premiato la russa. “Era una finale, allora ho detto a me stessa che avrei dovuto dare tutto – ha detto la Pavlyuchenkova – 'se lei vincerà, significa che è stata più brava di me'. È stata dura credere di farcela, perché ho avuto la sensazione di essere sempre in svantaggio. È stata la partita più lunga della mia carriera, ed è impressionante che sia successo proprio in una finale”. Avendo vinto solo 4 partite in stagione prima di questo torneo, la russa si è rilanciata intascando il 12esimo titolo in carriera. Per domare la grintosa Cibulkova ha dovuto sparare ben 73 colpi vincenti (a fronte di 49 errori). È stato un match infinito, pieno di alti e bassi, in cui la Pavlyuchenkova ha un po' buttato via il primo tie-break, perdendo cinque punti consecutivi dal 5-2. Il suo merito è stato di non abbassare mai l'intensità e ripartire forte: nel secondo è salita 3-0 (e palla del 4-0), poi 5-3, infine ha avuto un due setpoint sul 6-5. Niente da fare, ancora tie-break. Stavolta, però, è stata lei a raccogliere cinque punti consecutivi e allungare il match al terzo. Grande equilibrio fino al 5-4 Cibulkova, quando è stata la slovacca ad arrivare per prima a matchpoint, sul 15-40. Nel momento del bisogno, la russa ha alzato il livello, li ha cancellati e a quel punto il tie-break era inevitabile. Dominika è salita 4-2, ma nel momento cruciale Anastasia si è affidata al dritto e ha vinto quattro punti consecutivi. Ma anche questo allungo non è stato decisivo: la Cibulkova ha annullato due matchpoint con coraggio, ma a quel punto la monetina doveva cadere da una parte o dall'altra. Una risposta vincente e un rovescio largo hanno consentito alla russa di festeggiare. Sarà interessante vederle all'opera a Parigi.



IL SECONDO TITOLO DI JOHANNA
Qualche chilometro a est, torneo di Norimberga è andato a Johanna Larsson. La svedese non intascava un titolo da 3 anni e si è presentata in Germania da numero 97 WTA. Una serie di combinazioni favorevoli le hanno consentito di vincere il secondo torneo in carriera, superando in finale Alison Riske col punteggio di 7-6 6-4. “Sono incredibilmente felice, perché sono arrivata a Norimberga senza molta fiducia – ha detto la svedese – tenere questo trofeo tra le mani significa che posso ancora fare queste cose e che devo credere in me stessa. È molto importante riuscirci prima di uno Slam”. Il match è stato impegnativo, ma non massacrante come quello di Strasburgo. Ma la Riske può recriminare: è stata avanti 3-1 nel tie-break del primo set, e addirittura 4-1 nel secondo. A quel punto, la Larsson ha vinto cinque giochi di fila. “Abbiamo entrambe lottato duramente, la pioggia è stata un elemento di disturbo per tutti – ha detto la Larsson – alla fine, penso di aver avuto un po' di energia in più. Questo ha fatto la differenza. Quando ho tenuto il servizio per andare 2-4 nel secondo, ho notato qualche segnale di stanchezza da parte sua, e questo mi ha riempito di energia”. Con questo successo, Johanna risale al numero 59 WTA e torna numero 1 del suo paese, dopo aver lasciato brevemente la leadeship a Rebecca Peterson. Al Roland Garros esordirà contro Bethanie Mattek-Sands, ed è nell'orbita di Simona Halep, potenziale rivale al terzo turno.

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