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Sì sì, Henri, il numero 1 sei tu!

Per la prima volta, la Finlandia festeggia un numero 1 ATP. Si tratta di Henri Kontinen, ex grande promessa in singolare, che dopo una marea di guai fisici si è focalizzato sul doppio fino a diventare un fenomeno della specialità. Da un anno e mezzo fa coppia fissa con John Peers, che lo aveva cercato...con un messaggio su Whatsapp!

Il tennis ha un nuovo numero 1 ATP. Tranquilli, Andy Murray è ancora saldo in cima al ranking di singolare (tra l'altro, ha ripreso ad allenarsi proprio in questi giorni dopo i problemi al gomito), ma la classifica di doppio ha regalato una soddisfazione inedita alla Finlandia. Il buon Jarkko Nieminen è stato più forte di lui, ma soltanto Henri Kontinen potrà raccontare di aver guardato tutti dall'alto, sia pure nel ranking meno prestigioso. Mettendo fine alla leadership di Nicolas Mahut, è diventato il 50esimo numero 1 da quando sono state istituite le classifiche di doppio, nel marzo 1976. In appena quattro anni, il 26enne di Helsinki è passato dai tornei Futures al tetto del mondo. “In doppio giochi in coppia e ogni obiettivo è condiviso – racconta Kontinen – non ho mai pensato a questo traguardo, abbiamo soltanto provato a migliorare i nostri risultati. Però è bello sapere che sono diventato numero 1”. Non ha avuto modo di festeggiare molto: quando il sorpasso è diventato ufficiale, dormiva beato nella sua casa di Tampere, nel sud della Finlandia, godendosi qualche giorno di vacanza in attesa di una partitella di hockey su ghiaccio con gli amici. E' stato un amico a dirgli della sconfitta dei gemelli Bryan a Miami, il risultato che gli ha spalancato il traguardo. E pensare che appena dodici mesi fa languiva al numero 40, classifica buona ma non certo indimenticabile. Ma poi lui e John Peers hanno messo il turbo dallo scorso autunno, vincendo Parigi Bercy, ATP World Tour Finals e Australian Open. “Henri continua a firmare i record del tennis finlandese, ormai soltanto il cielo è un limite per lui – dice il suo compagno – è una bella sensazione esserci riusciti insieme, spero che sia soltanto l'inizio”.

FENOMENO JUNIOR
​Oggi “Henkka”, come lo chiamano gli amici, se la ride. Però cinque anni fa ha vissuto problemi mica da ridere. Ne aveva 21 quando si è sottoposto a due operazioni al ginocchio e due al polso destro, peraltro con problemi alla spalla. Prima di ricominciare a giocare, ha dovuto aspettare il giugno del 2013. I sogni belli di bambino, quando si era trasferito in Repubblica Ceca con la famiglia, sembravano riposti nel cassetto. “E' stato un periodo molto duro. In particolare, non è stato facile accettare che la mia carriera da tennista avrebbe potuto terminare – dice Kontinen – gli infortuni fanno parte del gioco. Sono stato sfortunato, ma ho lavorato duramente per essere più forte sul piano fisico e adesso sto molto attento alle condizioni del mio ginocchio”. Certo, avrebbe preferito vincere in singolare, come in effetti prometteva una decina d'anni fa. A Wimbledon 2008, mentre Roger Federer e Rafael Nadal giocavano uno dei match più belli di sempre, lui si giocava il titolo junior contro Grigor Dimitrov. L'approccio tra i professionisti non era stato malvagio: nel settembre 2011 aveva aiutato la Finlandia a vincere una bella partita di Davis contro la Polonia, poi il ginocchio ha iniziato a fare i capricci ed è stato il momento della prima operazione. A seguire da vicino il suo calvario c'è stato il doppista Robert Lindstedt, che in quel periodo si allenava spesso con lui. “Avevamo il solito fisioterapista, Jarmo Ahonen, così spesso andavo ad Helsinki. C'è stato un periodo in cui abbiamo effettuato la riabilitazione insieme. L'altro giorno gli ho mandato un messaggio e gli ho scritto che nessuno avrebbe immaginato che sarebbe diventato numero 1 ATP e vincitore Slam, soprattutto quando il massimo che poteva fare era correre lentamente su una posta di atletica”.

DOPPISTA COMPLETO
Forse ci credeva proprio il diretto interessato, grande appassionato di sport. Prima di dedicarsi interamente al tennis, giocava con profitto a calcio e basket. “Quando ho deciso di concentrarmi solo sul doppio, giocando i tornei Futures con il mio vecchio compagno Christopher Rungkat, ho dovuto imparare cose nuove. Ad esempio, come posizionarmi in campo. John Peers mi ha aiutato molto con la sua esperienza, e ho scoperto che il modo migliore per imparare è farlo in squadra”. Con gli anni, ha messo in piedi un ottimo arsenale da doppista. Gran servizio, buon tocco a rete, rovescio a una mano e attitudine offensiva. Queste doti gli hanno permesso di diventare il più giovane numero 1 nel ranking di doppio dai tempi dei gemelli Bryan, che avevano 25 anni quando salirono in vetta l'8 settembre 2003. E pensare che tutto questo è nato con un messaggio su Whatsapp. Fu Peers, orfano di Jamie Murray, a contattarlo per chiedergli di fare coppia. “Ci ho pensato per circa dodici secondi, poi ho detto sì”. Dedicato a chi pensa che le decisioni istintive non siano le migliori...

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