SOSPESO ANCHE IL SUO (EX) COACH
Tennis Integrity Unit, dopo l’udienza tenuta a Londra dal professor Richard H. McLaren il lunedì successivo alla finale di Wimbledon,
ha deciso di comminarle una sospensione di sei mesi e una multa di 10.000 dollari, entrambe dimezzate con la condizionale. Significa che potrà tornare a giocare il prossimo 8 novembre, a stagione WTA terminata, e nei tre mesi scattati ieri non potrà partecipare e nemmeno assistere a qualsiasi torneo internazionale targato ITF, ATP o WTA. Tuttavia, pare che la giocatrice sia intenzionata ad appellarsi alla decisione, per ricevere almeno uno sconto della pena. La Peng, attualmente numero 80 della classifica WTA di singolare e 20 in doppio, è la prima campionessa Slam e prima ex numero uno (ha vinto Roland Garros e Wimbledon in doppio, salendo al comando del ranking di specialità nel febbraio del 2014) a finire nella rete della TIU, che
insieme a lei ha sanzionato anche il coach francese Bertrand Perret, allenatore della stessa Peng dal novembre del 2016 al gennaio di quest’anno. Sempre secondo le voci che circolano nelle ultime ore, pare sia stato quest’ultimo a farsi carico del compito di inviare la proposta alla Van Uytvanck, attraverso un sms spedito al coach della giocatrice. Per questo, anche per lui l’accusa è esattamente la stessa, tanto che
le motivazioni delle decisioni sono praticamente uguali. Il Programma anti-corruzione, infatti, equipara giocatori e allenatori sotto la categoria di Covered Person (persone coinvolte nel torneo), ragion per cui sono tutti tenuti a rispettare esattamente le stesse regole. Ciò che cambia, fra Peng e Perret, è l’ammontare della sospensione:
il coach, infatti, è stato sospeso per tre mesi, durante i quali non potrà né allenare né presenziare a nessun torneo ITF, ATP o WTA.