L'ufficialità arriva con grande anticipo rispetto agli anni passati, quando sembrava davvero difficile trovare una sede per le finali del Campionato di Serie A1. Stavolta, a due mesi dall'inizio dell'evento, si sa già dove si assegneranno gli scudetti, nel weekend dell'8-10 dicembre: l'evento si terrà presso il Palasport Paternesi di Foligno, una delle città più “cool” del nostro tennis, laddove furoreggia la Tennis Training School diretta da Fabio Gorietti, capace di portare Luca Vanni e Thomas Fabbiano tra i top-100, con la speranza di fare altrettanto con Stefano Travaglia e l'ex Golden Boy Gianluigi Quinzi. Foligno ospiterà l'ultimo atto di una competizione che ha via via perso interesse e che quest'anno adotterà regole ancora più restrittive (in sintesi, con l'abolizione degli “8+”, ogni squadra dovrà obbligatoriamente far giocare due elementi del vivaio, di cui uno di età inferiore ai 30 anni). A occuparsi dell'organizzazione sarà la MEF Tennis Eventa, diretta da Marcello Marchesini che – avvalendosi dell'aiuto di Francesco Cancellotti – ha già portato eventi di un certo rilievo nella Regione Umbria. Prima c'è stato il Challenger di Todi, seguito dall'evento di Perugia. Si tratta di tornei ben riusciti, ma senza particolare visibilità al di fuori dei confini regionali. Discorso ancora più accentuato per il Futures di Gubbio. Sarà ben diverso per le finali di A1, quando gli occhi saranno tutti puntati su un palazzetto in grado di contenere circa 2.000 spettatori. Il problema, come evidenziato negli anni passati, riguarda la possibilità di fare business per un evento che non attira le masse (magari qualche sponsor sì, grazie alla diretta TV di SuperTennis) e non è certo favorito dal regolamento. Ripercorriamo gli ultimi anni: le migliori edizioni si sono vissute nel 2008 e nel 2009: si giocava a Bra, presso il TC Matchball, con due campi e una vera Final Four al maschile. Ma c'erano regole diverse e la presenza di un club, il Capri Sports Academy, che aveva acceso un certo interesse mediatico per le posizioni molto vivaci e talvolta polemiche nei confronti della FIT (sempre in merito ai regolamenti, che proprio in quegli anni iniziarono a cambiare).