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Bajin e la “grandezza” di Naomi Osaka

Avendo lavorato con Serena, Wozniacki e Azarenka, il coach della giapponese dice di aver visto in lei quella “grandezza” che accumulava le altre. “Pensavo fosse un po' arrogante, invece è divertente e spiritosa”. I due hanno sviluppato un rapporto allegro e proficuo. Risultato? Ora sa correggersi quando le cose vanno male.

La routine di una tennista può essere noiosa, soprattutto se hai 20 anni e la sacrosanta voglia di divertirti. Per questo, Naomi Osaka ha trovato un modo per rendere tutto più piacevole. Qualche giorno fa era a pranzo con coach Sascha Bajin e gli insegnava alcune parole in giapponese. Sta lavorando duro per migliorarlo, è anche una questione di marketing, visto che la sua popolarità nel Sol Levante sta crescendo giorno dopo giorno (circa un anno fa, il colosso Nissin l'ha scelta come testimonial a fianco di Kei Nishikori). Bajin le ha chiesto come si dicesse “idiota”. “kutsu”, ha prontamente risposto la Osaka. Lui ha memorizzato la parola e ha iniziato a dirla qua e là. Lei non riusciva a smettere di ridere. Soltanto qualche ora dopo, gli ha rivelato che “kutsu” significa “scarpa”. L'episodio descrive la personalità di una ragazza che può diventare un punto di riferimento del circuito WTA, non soltanto dentro il campo. La sua crescita è nota, dai primi risultati nel 2016 al fisiologico rallentamento del 2017. Adesso è ripartita forte, anche con l'aiuto dell'ex sparring di Serena Williams. Attualmente è numero 44 WTA ed è tra le prime otto a Indian Wells. È partita con vittorie di prestigio su Sharapova e Radwanska, mentre negli ottavi si è concessa un set di distrazione contro Maria Sakkari: il 6-1 5-7 6-1 finale le garantisce un biglietto per la night session di mercoledì, sul campo centrale, contro Karolina Pliskova. Con la racchetta tra le mani, esprime una potenza devastante. Fuori, sa farsi voler bene con un vivo senso dell'umorismo. Per intenderci, durante un'intervista ha canticchiato la sigla dei Pokemon. Chris Evert è convinta che abbia un grande futuro: “la vedo tra le top-10 entro due anni, sicuro”.

LA CAPACITÀ DI CORREGGERSI
​Pur rappresentando il Giappone, Naomi vive e si allena negli Stati Uniti. Il padre è haitiano, la mamma giapponese, il miscuglio di razze rappresenta un orgoglio. Ogni volta che ne può parlare, lo fa con entusiasmo. Ad esempio, ha raccontato il tempo trascorso Long Island, New York, dove ha conosciuto i familiari del padre. Risiede in Florida, ma si sente a casa nella Grande Mela. Resta la barriera linguistica con i connazionali: a parte qualche parola, fatica ad abbatterla. Da un paio d'anni, ormai, il siparietto si ripete a quasi ogni conferenza stampa. “È un po' stressante, ma forse a Miami proverò a ricominciare. Ok, domani. O forse dopodomani”. Per adesso, salvo qualche “arigatò” accompagnato da un rispettoso inchino, non ha ancora pronunciato neanche una parola in giapponese. Ma i giornalisti sono contenti, anche quelli con gli occhi a mandorla. Basta che continui a parlare. La partnership con Bajin è nata nel periodo di offseason, dopo che con David Taylor non era andata troppo bene. Lui aveva una gran voglia di abbandonare i panni dello sparring partner, essere considerato un coach a tutti gli effetti. Le referenze di Serena Williams sono una garanzia e gli erano servite a siglare accordi con Wozniacki e Azarenka, ma era un po' ingabbiato nel suo ruolo. Hanno effettuato qualche giorno di allenamento, ed è rimasto impressionato. “Ho sempre pensato che Naomi avesse un grande potenziale, ma ritenevo che fosse arrogante perché non parla molto – dice Bajin – invece mi ha sorpreso: è molto dolce e ha un raro senso dell'umorismo. È dotata di sarcasmo, si prende in giro da sola ed è divertente avere a che fare con lei”. I progressi più importanti sono arrivati nella costanza, nella voglia di lavorare. Adesso sa correggere le cose che non vanno, sia durante gli allenamenti che in partita. Bajin la invita ad essere positiva, ma a non pensare troppo.

UN LEGAME POSITIVO
Lei descrive tutto questo in modo naif, con un flusso di coscienza che sa divertire gli astanti. Per esempio, descrive così la pignoleria del sua allenatore: “Se un percorso è bloccato senza motivo, ma puoi facilmente aggirarlo, lui continuerà a discutere con la persona che lo ha bloccato. Puoi semplicemente girargli intorno, sai, Sascha?”. Come accadeva con Serena Williams, di cui era diventato intimo confidente e a cui era rimasto vicino anche ai tempi dell'embolia polmonare, Bajin trascorre molto tempo con la sua giocatrice: safari nel deserto, surf sulla sabbia, tutto. È il modo migliore per costruire fiducia e profondità in un rapporto. Adesso Naomi è chiamata a un match tanto impegnativo quanto affascinante, contro Karolina Pliskova. Dopo le vittorie contro Venus Williams e Kerber, cercherà il terzo successo in carriera contro una top-10. Si giocherà di notte, sul centrale (non prima delle 3, diretta SuperTennis). “Non so perché il pubblico faccia il tifo per me, non ne ho idea. Però ne sono grata e voglio dire grazie a tutti!” ha detto. Bajin non ne è sorpreso perché vede in lei doti importanti. “Le giocatrici con cui ho lavorato sono molto diverse tra loro, ma avevano in comune la grandezza. Vedo questa caratteristica anche in Naomi. Ha il gioco, il potenziale, la forza interiore. Penso che possa diventare davvero forte”.

WTA PREMIER MANDATORY INDIAN WELLS – Ottavi di Finale
Simona Halep (ROM) b. Qiang Wang (CHN) 7-5 6-1
Petra Martic (CRO) b. Marketa Vondrousova (CZE) 6-3 7-6
Naomi Osaka (GIA) b. Maria Sakkari (GRE) 6-1 5-7 6-1
Karolina Pliskova (CZE) b. Amanda Anisimova (USA) 6-1 7-6
Venus Williams (USA) b. Anastasija Sevastova (LET) 7-6 6-4
Carla Suarez Navarro (SPA) b. Danielle Collins (USA) 6-2 6-4
Angelique Kerber (GER) b. Caroline Garcia (FRA) 6-1 6-1
Daria Kasatkina (RUS) b. Caroline Wozniacki (DAN) 6-4 7-5
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