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Marco Caldara
21 November 2017

Sara, piedi per terra e mente a Losanna

Dopo il rientro bomba, con la semifinale al WTA di Tianjin e il titolo all’ITF di Suzhou, Sara Errani esce all’esordio anche al WTA 125 delle Hawaii e chiude il 2017 con tre sconfitte di fila. Tuttavia, la partita più importante si sta giocando a Losanna, dove è stata ascoltata il 9 novembre. Entro Natale la decisione del TAS.
Forse c’eravamo illusi, o forse Sara Errani ha semplicemente la testa da un’altra parte, ma c’è da capirla. Dopo lo splendido rientro nel Tour del mese scorso, che l’aveva vista infilare quattordici vittorie in due settimane e conquistare la semifinale in singolare e il titolo in doppio al WTA di Tianjin, e quindi anche il titolo in singolare all’ITF di Suzhou, la trentenne romagnola ha vinto una sola partita nei tornei successivi, chiudendo la stagione con tre sconfitte consecutive. L’ultima è arrivata nella notte italiana al WTA 125 di Honolulu, alle Hawaii, dove Sara è volata insieme al fratello Davide ma è durata un solo match, ceduto alla statunitense Julia Boserup, numero 147 WTA. Una sconfitta che fa male, perché arrivata per 6-7 6-4 6-3 e dopo 2 ore e 51 minuti di battaglia, nel terreno preferito dell’azzurra. Un’azzurra che al rientro in campo aveva mostrato un tennis vecchio stile, con un mix fra determinazione, resistenza e difesa degno dei tempi d’oro, come se le tante critiche ricevute negli ultimi mesi l’avessero aiutata a ritrovare le motivazioni scomparse già da mesi. Quello che è successo dopo dice che non è andata esattamente così, e ha riportato coi piedi per terra i suoi sostenitori, anche se viene il sospetto che dietro alle sconfitte non ci siano tanto questioni tecniche o fisiche. In mezzo fra la prima trasferta, superpositiva, e la seconda, con due sconfitte su due (la prima era arrivata sette giorni fa a Taipei), nelle aule del TAS di Losanna si è infatti riaperta la questione letrozolo. Il Tribunale Arbitrale dello Sport deve valutare due ricorsi: da una parte quello di NADO Italia, l'agenzia nazionale antidoping, che chiede un inasprimento della pena; dall’altra quello dell’azzurra, per riavere i punti e il prize money che lo sono stati sottratti.
LOSANNA: DECISIONE ENTRO NATALE
Una questione che per una ragazza dal carattere fragile come l’azzurra pesa quanto un macigno, e non è da sottovalutare. Lo dimostrano anche i due pianti davanti ai giudici di Losanna, dove si è presentata a testimoniare con la famiglia al completo in data 9 novembre, e dove NADO – come riportato dal Corriere della Sera all’indomani dell’udienza – ha schierato l’artiglieria pesante, portando in Svizzera il direttore del tribunale antidoping Michele Signorini, il viceprocuratore Mario Vigna e Francesco Botrè, direttore del laboratorio antidoping di Roma. Via Skype è intervenuta nell’udienza anche Christiane Ayotte, direttrice del laboratorio di Montreal che nel corso dell’estate analizzò il famoso campione raccolto a casa Errani in data 16 febbraio. La questione ora è in mano a un israeliano, un tedesco e un italiano, che pronunceranno la decisione inappellabile entro la fine del 2017. Una tempistica che per la Errani è più che positiva: se i giudici decidessero di rigettare il ricorso di NADO, la romagnola potrebbe chiudere definitivamente il capitolo sospensione prima dell’inizio del 2018, e riprendere finalmente a giocare a mente libera. Al TAS anche il compito di decidere come Sara inizierà la nuova stagione, visto che grazie ai risultati ottenuti fra Tianjin e Suzhou l’azzurra è risalita dal numero 280 al numero 144 della classifica mondiale WTA. Se i giudici decidessero i accogliere la sua richiesta, i 375 punti che le verrebbero restituiti le garantirebbero l’ingresso diretto nel main draw dell’Australian Open, perché risalirebbe al numero 79 WTA con un bottino di 776 punti. Curiosamente solo uno in meno dei 777 di Camila Giorgi, attuale numero uno azzurra. La questione ranking non è di vitale importanza, visto che si parla dei punti del periodo compreso fra il 16 febbraio e il 7 giugno, e quindi scadrebbero comunque nell’arco di sei mesi. Tuttavia, la classifica può avere una certa rilevanza nell’immediato: un conto è ripartire dalla porta sul retro, un altro è farlo da quella principale. Nel giro di un mese sarà saprà quale chiave le è stata riservata.
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