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Mirza, mamma in arrivo: “Voglio Tokyo 2020”

A pochi mesi dalla maternità (il figlio dovrebbe nascere a ottobre), Sania Mirza racconta il suo presente e immagina il futuro: “Quando sarà il momento di allenarci, io e mio marito ci sosterremo a vicenda”. L'orgoglio per le tante mamme nel circuito WTA (“Ce ne sono una ventina”) e l'obiettivo olimpico.

Sania Mirza sta vivendo un periodo meraviglioso. La 32enne indiana non gioca dallo scorso ottobre ed è incinta. Insieme al marito, il giocatore di cricket Shoaib Malik, attende un figlio nel mese di ottobre. La sua è una gravidanza senza intoppi, vissuta nella tranquillità di Dubai e nel lusso del suo appartamento, pieno di dipinti di Salman Khan, superstar di Bollywood. Anche se ha smesso presto con il singolare (in cui è stata pure top-30 WTA), è considerata un'icona nel suo paese. Rappresenta qualcosa di più che una “semplice” campionessa di doppio, capace di vincere sei Slam (tre in doppio femminile e tre in misto). La sua testardaggine, la capacità di emergere da una società con tradizioni ancora antiche, per non dire antiquate, l'hanno resa un simbolo. “Sto bene, per adesso vivo una gravidanza da sogno – ha detto la Mirza – ho avuto diverse voglie: cioccolatini, cibi piccanti, carne rossa... però sto lavorando con un dietologo per controllare il mio peso, anche perché vorrei tornare a giocare il prima possibile”. L'esempio di tante mamme nel circuito WTA le dà fiducia per il futuro. “La WTA farà dei cambiamenti a tutela delle tenniste mamme: prima ci si ritirava e poi si pensava a mettere su famiglia, mentre adesso ce ne sono una ventina. È incredibile. Serena Williams è stata grande, ma non è facile tornare competitivi. Si può riprendere, ma ci vuole tempo per ritrovare la competitività. Il mio obiettivo è giocare le Olimpiadi del 2020 e credo che sia un traguardo realistico”. Anche se oggi vive altrove, la Mirza continua a fare notizia nel paese natale. I media indiani seguono passo passo la sua vita.

UN FILM IN ARRIVO?
“Sono sempre stata un po' strana, diversa dalle altre – racconta Sania – sono cresciuta a Hyderabad, dove non era lecito pensare di vincere Wimbledon, sposarsi o avere dei figli. Non credo che la gravidanza debba essere considerata qualcosa di negativo per la carriera o la vita: i miei genitori mi hanno seguito, ma non significa che non avessero degli aiuti quando dovevano andare a lavorare. A mio figlio vorrei dare questo esempio: la gravidanza non deve cancellare i sogni. Vorrei che fosse sicuro di sé e indipendente. Sarà la mia priorità, ma non dovrò passare ogni minuto insieme a lui”. Per dare concretezza al sogno olimpico, e nutrire speranze di medaglia, dovrà tornare in campo il prima possibile. Sania è favorita dall'avere un marito atleta. “Ed è anche una persona molto pratica: se si sveglia, fa colazione e non aspetta che arrivi anch'io. Quando mi dovrò allenare, lui si prenderà una pausa. Io dovrò fare lo stesso quando in campo ci sarà lui. Non sarà facile organizzarci, ma la gioia di avere un bambino prenderà il sopravvento”. In fondo, lo sport ha dato lezioni importanti a entrambi. “Per noi è uno stile di vita, e ci ha insegnato che il successivo sarà sempre un altro giorno”. Nel frattempo, a Bolywood stanno pensando a realizzare un film sulla vita di Sania. Forse sarebbe meglio aspettare la fine della sua carriera, specie se dovesse ottenere un buon risultato al rientro dopo la maternità. “Per adesso non è ancora stato commissionato, ma vorrei che fosse una dimostrazione per tutte le donne. 26 anni fa vivevo in un posto in cui non bisognava indossare le gonne e nemmeno giocare a tennis, perché se fossimo diventate troppo scure non avremmo trovato l'uomo giusto. Col suo coraggio, unito a un pizzico di sfacciataggine, la ex ragazza di Hyderabad è diventata una stella nazionale. E non è detto che il suo percorso sia finito qui.

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