FOLLIE LOGISTICHE
C'è poi il caso di Ronny Chow, avvocato di Hong Kong che aveva seguito il torneo nella prima settimana, poi è tornato a Melbourne per la finale. Una follia logistica: 18 ore di volo tra andata e ritorno, per una permanenza a Melbourne di appena 10 ore. Esborso complessivo: 19.000 dollari. Si trovava a Wimbledon nel 2012, quando Federer aveva vinto il suo ultimo Slam, e “non potevo mancare a questo appuntamento”. Ama Roger Federer anche l'americana Juliann Greene, che ha prenotato per i primi turni perché temeva una rapida eliminazione. Poi ha prolungato la permanenza di tre giorni fino a lasciare Melbourne prima dei quarti. Ma poi, tornata alla Hawaii, il marito le ha fatto trovare alcuni biglietti per le fasi finali. Ed è ripartita alla volta di Melbourne. E ancora: Saskia van Rheenen è una studentessa olandese che si è goduta la prima settimana del torneo prima di recarsi a Wanaka, il Nuova Zelanda. Ma quando Federer è arrivato in finale, il pensiero di tornare a Melbourne è diventato un'ossessione. Ha ceduto ai sentimenti e si è attivata per trovare un biglietto “Perché in caso di vittoria di Nadal nell'altra semifinale, i prezzi sarebbero schizzati alle stelle”. E così ha speso 1.600 dollari per un biglietto, più 530 per il volo. “Sono molti soldi, ma non avrei mai avuto un'altra opportunità del genere – ha raccontato – probabilmente è stata la loro ultima finale Slam. Una sfida tra Federer e Nadal era tra le cose che dovevo assolutamente fare, e mi trovavo ad appena tre ore di volo. Ed è bastato il primo set per farmi passare qualsiasi rimpianto per i soldi spesi”.