Tutto come previsto. Per l'undicesima volta, Rafael Nadal ha messo le mani sul trofeo del Conde Godò di Barcellona. Per lui è il cinquantacinquesimo titolo sul rosso, il settantasettesimo in totale, come John McEnroe. Finisce tutto sin troppo facilmente, 6-2 6-1 in 79 minuti. Ma i riflettori, una volta tanto, sono soprattutto per lo sconfitto. Il 19enne Stefanos Tsitsipas, alla sua prima finale in carriera, veniva da una settimana in cui ha dimostrato quanto il suo talento e la sua crescita possano portarlo lontano. Nel suo percorso catalano ha disposto a suo piacimento, se non ridicolizzato, giocatori come Carreno e soprattutto Thiem, che pare(va) essere l’unica alternativa a Nadal sul rosso. Oggi non gli si poteva chiedere il miracolo, non si poteva pretendere che dimostrasse alcunché contro Rafa Nadal, che sta cannibalizzando la stagione sul rosso come peraltro accade da una dozzina d'anni. Oggi erano forse troppi l’emozione e il nervosismo che gravavano sulle sue spalle. Eppure, sotto la pioggia e il vento di Barcellona, anche oggi il greco è riuscito a tirar fuori colpi sublimi, al cospetto dei tanti, troppi errori che hanno costellato la sua prestazione. Eppure gli applausi del pubblico erano soprattutto per lui. Un giocatore che è stato subito adottato e che raccoglierà parecchi tifosi, nei prossimi mesi e anni. “Hai un grande futuro davanti, ne sono sicuro” gli ha detto Nadal durante la premiazione: un'investitura di lusso per un ragazzo che soltanto un anno fa era 200 al mondo e giocava il challenger di Guadaloupe.