LA NECESSITÀ DI UN PARTNER FISSO
Ma se a Londra c'è stata il ritiro immediato per un infortunio di Seppi, a Parigi hanno vinto due buone partite e giocato alla pari contro Kontinen-Peers, una delle coppie più forti al mondo. È stato proprio il Roland Garros a convincere Bracciali che ci può essere ancora (tanto) spazio per lui nel tennis che conta. Il talento e le movenze del doppista non sono mai state in discussione, e l'età non è un grosso problema. D'altra parte c'è un Mike Bryan, suo coetaneo, che ha appena vinto Wimbledon in coppia con Jack Sock. E c'è l'esempio di Daniel Nestor, classe 1972, che soltanto quest'anno ha avuto un netto calo di rendimento e alzerà bandiera bianca tra un paio di mesi. Più in generale, l'età media dei top-player di doppio è molto alta: sei degli attuali primi undici del ranking di doppio hanno più di 35 anni. Per questo, Bracciali può tranquillamente riavvicinarsi ai picchi di rendimento di qualche anno fa. Ricordiamo che è stato numero 21 nel ranking di specialità e ha vinto la bellezza di 35 tornei: 6 Futures, 25 Challenger (compreso quello di Perugia) e quattro tappe ATP: Milano 2005 insieme a Giorgio Galimberti, San Pietroburgo 2010 e l'accoppiata Kitzbuhel-Bucarest nel 2011, insieme a Potito Starace. Sempre con il campano, ha raggiunto il suo miglior risultato in un torneo del Grande Slam, la semifinale a Parigi nel 2012. Dopo questo successo, Bracciali cercherà di giocare più tornei ATP possibile nella speranza di migliorare la classifica e poter giocare almeno i Challenger quando gli scadrà il ranking protetto. Chi lo ha visto giocare, sa che il rendimento non è un problema. L'unica difficoltà può essere rappresentata dall'assenza di un partner fisso. L'ultimo è stato proprio Starace, con il quale ha vinto moltissimo anche nel circuito Challenger. Da quando è rientrato, Donati è stato l'ottavo partner in appena undici tornei. Ma è un problema di classifica: quando il ranking sarà nuovamente a posto, “Braccio” non dovrebbe avere grosse difficoltà per far partire un progetto nuovo. A 40 e una vita tutta nuova (tre anni fa è diventato padre di Nicolò), è davvero una missione affascinante.