POKERISSIMO
A rubare la scena, che i big si prenderanno con prepotenza tra una settimana, sono gli altri e – vivaddio - tra gli altri c’è tanto azzurro, anzi tantissimo. Si sono versati, a ragione, fiumi d’inchiostro sul pokerissimo calato dall’Italtennis nello Slam che – per tradizione e caratteristiche – più dovrebbe premiare il battaglione azzurro. Fognini, Lorenzi, Seppi, Bolelli e Napolitano. Cinque su cinque, apoteosi! Cinque italiani indenni al primo turno non si vedevano dal 1978, quando a riuscirci furono i figli dell’età dell’oro del tennis nostrano, gli eroi che due anni prima trionfarono in Cile: Barazzutti – si arrese solo a Borg in semifinale -, Panatta, Bertolucci, Zugarelli, Ocleppo. Qualche giorno dopo, per intenderci, l’Argentina guidata da Menotti – e senza il diciottenne Maradona – avrebbe vinto al Monumental di Buenos Aires il suo primo mondiale. Un’era geologica fa. L’exploit azzurro segna ufficiosamente un sorpasso nei confronti delle colleghe in gonnella ormai evidente, visto che nel femminile la sola Sara Errani resta a difendere il tricolore con un poco edificante bilancio di una vittoria e tre sconfitte al primo turno. Se erano pronosticabili i successi di Fognini e Lorenzi, fa piacere il ritorno sul grande palcoscenico di Bolelli e la conferma di Seppi, ma tra tutti spicca l’acuto di Napolitano al primo gettone assoluto in un Major. A parte Bole – atteso da una sfida oggettivamente proibitiva contro Dominic Thiem – gli altri avranno voce in capitolo per guardare a un terzo turno che sa di traguardo. Terzo turno quantomeno garantito per uno dei fantastici-cinque visto che Fognini e Seppi si affronteranno domani per disegnare – verosimilmente – l’avversario di Wawrinka. Questo Lorenzi non parte certo battuto contro Long John, mentre Napolitano parte sì sfavorito contro Schwartzman, ma è pur vero che il minuto argentino ieri l’altro ha dovuto sudare oltre 3 ore e 33 minuti per piegare 9-7 al quinto il lucky loser Rublev, non propriamente Nadal sul rosso.
ITALIA TERZA, MA…
Globalizzando la veduta, ci si accorge che soltanto due nazioni sono certe di aver fatto meglio dell’Italia – l’inossidabile Spagna e i galletti padroni di casa – con una terza, l’Argentina, che potrebbe concretizzare il sorpasso qualora Olivo portasse a termine l’impresa contro Tsonga. I 63 vincitori del primo turno provengono da 29 paesi diversi e su tutti, manco a dirlo, signoreggia la Spagna che va in doppia cifra piazzandone 10. Segue la Francia a 6 e, appunto, Italia e Argentina a quota 5. Per conferire una veste più veritiera ai secchi dati, occorrerebbe tuttavia considerare i partenti e non solo i vincitori. E allora si scopre che l’en-plein azzurro è avvicinato soltanto dalla Roja che rovina il suo 10/11 per il già citato Granollers, sorteggiato suo malgrado contro Djokovic. l’Argentina si attesta a cinque vittorie e otto sconfitte, sempre in attesa di Olivo, mentre è piuttosto interessante constatare come i francesi hanno sì sei giocatori al secondo turno, ma sono anche costretti a computare ben 12 sconfitte, figlie ovviamente anche delle molteplici wild card elargite tra main draw e qualificazioni. Insomma è gloria vera per l’Italia, che si tramuterà in vana ma comunque vera. In fondo, non serve scavare negli annali per spalancare il sorriso: basta sbirciare il tabellone dello scorso anno quando i nostri sei alfieri parigini (quattro sono gli stessi di oggi, non c’era Napolitano, ma c’erano Cecchinato e Fabbiano) al primo turno hanno rastrellato complessivamente un set perdendone 18. A confronto siamo in paradiso.