LE TRE VIOLAZIONI DI HERAS
Per adesso, l'argentino vede sospesa la sua attività con effetto immediato. A partire da oggi, Heras non potrà partecipare e nemmeno recarsi nei luoghi dove si gioca un torneo internazionale. Sono tristemente noti gli articoli del Tennis Anti Corruption Program in cui Heras è caduto: il D.1.d, secondo cui nessuno può condizionare o cercare di condizionare qualsiasi aspetto di qualsiasi partita, il D.2.a.i, secondo cui chi riceve offerte di denaro in cambio di informazioni, o comunque di alterare il corretto svolgimento di un match, deve immediatamente avvisare la Tennis Integrity Unit. A supporto di questo articolo, il D.2.c sostiene che il mancato avviso, obbligatorio, è considerato alla stregua di un atto di corruzione. Leggendo tra le righe, si nota che Heras non è accusato – come invece capitato a Kicker – di non aver collaborato con le indagini. Siamo nel campo delle fantasie, ma non è da escludere che lo stesso Heras, magari per alleggerire la sua posizione, abbia dato qualche informazione su altri giocatori. Visto che il suo “match-fixing” si sarebbe svolto proprio a Barranquilla, è inevitabile collegare i due casi. Heras compirà 30 anni il prossimo 21 gennaio e quest'anno ha svolto prevalentemente attività nei Futures, vincendo un torneo ad Hammamet (curiosamente, la settimana prima di essere ascoltato dal giudice) e cogliendo un'altra finale. A livello Challenger, il suo miglior risultato è stato il quarto di finale a Roma, dove peraltro era entrato in tabellone come lucky loser. Questa settimana era impegnato al torneo di Tampere, in Finlandia, ma ha perso al primo turno. Come sempre, la TIU ha chiuso il suo comunicato scrivendo che è stata adottata la linea “tolleranza zero”. Sarà pure vero, ma per adesso sono stati processati e condannati soltanto giocatori di seconda fascia. Chissà se saranno mai smascherati giocatori di maggior nome, livello e prestigio. Ammesso che ci siano davvero dei colpevoli a livello più alto, obviously.