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Riccardo Bisti
16 August 2018

Le due maledizioni di Cincinnati

Prosegue il cattivo rapporto tra Sascha Zverev e il torneo di Cincinnati: per la quarta volta di fila, perde all'esordio. Stavolta viene beffato da Robin Haase. L'evento dell'Ohio è l'unico Masters 1000 mai vinto da Novak Djokovic, che però punta a sfatare il tabù: centra gli ottavi nonostante qualche problema di stomaco.

La gestione dei punti importanti ha consentito a Robin Haase di firmare l'impresa di giornata al Masters 1000 di Cincinnati. L'olandese aveva il difficile compito di difendere i 360 punti della semifinale di Montreal 2017, e sta eseguendo alla perfezione il compito. Alla Rogers Cup è giunto nei quarti, mentre al WS Open di Cincinnati ha superato addirittura Alexander Zverev al termine di una partita combattuta, durata quasi due ore e mezza. Haase è stato implacabile nelle palle break, trasformandone sei su sette. È dunque maturato un 5-7 6-4 7-5 che apre il tabellone. Con questo successo, Haase riporta in parità il suo bilancio stagionale (23 vittorie e 23 sconfitte), e raccoglie la settima vittoria in carriera contro un top-10. Le ultime due sono arrivate proprio contro Zverev. “In effetti in queste partite ero a posto fisicamente, mentalmente e di gioco – dice Haase – contro i migliori abbiamo bisogno di un po' di fortuna. Al giorno d'oggi è necessaria contro i top-10, 20... e forse anche contro i primi 50. Tuttavia, oggi penso di aver giocato davvero bene. Le mie risposte andavano alla grande. Penso che lui abbia tirato una prima palla a 136 miglia orarie e io abbia risposto”. Fino ad oggi, Zverev è stato molto competitivo nei Masters 1000, ma non riesce a decifrare il cemento di Cincinnati. In quattro partecipazioni, non ha ancora vinto una partita. Nel primo set, Zverev recuperava un break di svantaggio, ma poi era ancora più bravo ad aggiudicarsi il dodicesimo game. Nel secondo partiva malissimo e non riusciva a ricucire lo strappo. Nel terzo, ancora una volta, era l'olandese a scattare meglio dai blocchi. Zverev rimontava fino al 4-4, ma veniva beffato da un break decisivo all'undicesimo gioco. C'erano tanti meriti di Haase, bravo a variare il gioco con continuità. “Ci sono stati momenti in cui sono entrato in un flusso positivo e l'ho mantenuto – dice Haase – anche se le cose avrebbero potuto andare diversamente. Lui ha avuto tante palle break, ma ho continuato a fare il mio gioco e ha funzionato”. Per un posto nei quarti, che gli consentirebbe di recuperare il 100% dei punti ottenuti l'anno scorso in Canada (ma stavolta spalmandoli su due tornei), dovrà battere il redivivo Pablo Carreno Busta, bravo a superare in due set Bradley Klahn.

DJOKOVIC SOGNA IL CAREER MASTERS 1000
Se Zverev non ha ancora vinto una partita a Cincinnati (e si presenterà a New York con tanti dubbi), un altro giocatore non ha mai abbattuto il tabù di questo torneo. Nonostante le condizioni tecniche favorevoli, Novak Djokovic non si è mai imposto in Ohio. Quest'anno parte senza il “bye” e ha dovuto vincere due partite per raggiungere gli ottavi. Superato Steve Johnson, si è aggiudicato un discreto match contro Adrian Mannarino (giustiziere di Cecchinato al primo turno). Il serbo ha rimontato un set di svantaggio, poi è filato via liscio fino a firmare il 4-6 6-2 6-1 finale. Per Djokovic è un torneo importante: dovesse vincere, diventerebbe il primo giocatore nella storia a vincere per almeno una volta tutti i Masters 1000. “Credo che questa prospettiva aumenti la motivazione, non certo la pressione – ha detto Djokovic, vincitore di ben 30 Masters 1000 – desidero vincere questo torneo e ci sto provando. Per riuscirci, tuttavia, devo giocare meglio rispetto alle prime due partite. Mi sono allenato molto e sto cercando di trovare il livello di cui ho bisogno. Voglio arrivare lontano qui a Cincinnati, non ci sono dubbi”. Dovrà anche sentirsi meglio, visto che ha chiesto l'intervento del fisioterapista sul 5-2 nel secondo set. “Ho avuto qualche problema di stomaco. Non avevo passato una notte tranquilla e per un set e mezzo non mi sono sentito bene. Ne sono uscito, grazie all'aiuto del dottore e di Dio. Complimenti a Mannarino per il primo set, ma non stavo benissimo. Commettevo troppi errori, non riuscivo a girare attorno alla palla. Dalla metà del secondo set, tuttavia, mi sono sentito sempre meglio”. Con l'assenza di Nadal, il tabellone del serbo si fa più abbordabile, anche se negli ottavi sfida proprio il campione in carica, quel Grigor Dimitrov che a Cincinnati ha vinto il suo unico Masters 1000. Non c'è dubbio che un Djokovic in buona condizione parta nettamente favorito.

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