Era tra le meno accreditate alla vigilia, invece Elina Svitolina è stata la prima a vincere due match alle WTA Finals di Singapore. Il decadimento fisico degli ultimi mesi sembra almeno interrotto e, dopo aver battuto Petra Kvitova, si è ripetuta contro Karolina Pliskova in un match terminato ben oltre la mezzanotte locale. Servendo molto bene, si è imposta col punteggio di 6-3 2-6 6-3 e ha messo una seria ipoteca per un posto in semifinale. “Il mio obiettivo era giocare sempre una palla in più e combattere fino alla fine, su ogni punto – ha detto l'ucraina – penso che sia stata la chiave. Ha funzionato, perché Karolina ha avuto parecchi alti e bassi e talvolta ha avuto qualche problema al servizio. Sono stata brava a cogliere le mie opportunità”. La Svitolina avrebbe agguantato la semifinale se si fosse imposta in due set, ma la Pliskova ha lottato fino in fondo, provando anche a ricucire uno svantaggio di 4-0 nel terzo set. Tuttavia, ha smarrito il servizio in più di un'occasione e si è dovuta arrendere. Le sorti del Gruppo Bianco, dunque, si decideranno giovedì. Ciò che ha colpito, nella Svitolina, è stato un ritrovato atteggiamento positivo, quasi aggressivo. Frequenti pugnetti ad accompagnare un colpo vincente, atteggiamento tattico propositivo... insomma, una giocatrice diversa rispetto a quella molle, un po' spaurita, vista negli ultimi tre mesi. Nel terzo game del match, durato un quarto d'ora, ha cancellato ben sei palle break alla Pliskova. Tanta ostinazione ha pagato, perché è stata lei a trovare il primo strappo nell'ottavo game, aggiudicandosi il primo set nonostante le otto chance concesse alla sua avversaria. Nel secondo, la ceca (che aveva una gamba fasciata) ha alzato notevolmente il suo livello, in particolare con il servizio. Ha tenuto un paio di game a zero, mettendo sotto pressione l'avversaria. Nessuno si è stupito quando è salita 4-2 e si è aggiudicata il secondo parziale, in scioltezza.