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La rivoluzione canadese di Shapovalov

Primo risultato di rilievo per Denis Shapovalov sulla terra battuta: il baby canadese batte il connazionale Milos Raonic con una prestazione pressoché perfetta. “Sto ancora imparando a giocare sulla terra: adesso penso a migliorare, ma tra qualche anno voglio essere un candidato per il Roland Garros”.

I primi tornei sul rosso non avevano dato soddisfazione a Denis Shapovalov: tra Monte Carlo e Budapest, non aveva vinto neanche un set. È risaputo che Madrid si gioca in condizioni particolari, ma la Caja Magica gli ha regalato una vittoria di prestigio e significato. Il biondo canadese ha superato Milos Raonic in 82 minuti, un 6-4 6-4 che non segna un passaggio di consegne ma ha ugualmente un valore simbolico. Per Denis è il secondo piazzamento nei quarti di un Masters 1000 dopo la semifinale di nove mesi fa a Montreal. “Condividere il campo con una leggenda del mio paese è stato un onore, ed è stato divertente – ha detto Shapovalov – non avevo pressione, era tutta su di lui. E io mi sono divertito. Battere Milos mi regala grande fiducia, ho avuto la sensazione che tutto andasse per il verso giusto. In particolare mi sono comportato bene sul suo servizio. Davvero niente da dire sulla mia performance”. In entrambi i set, Shapovalov ha avuto l'opportunità di prendere un break di vantaggio sul 2-2, ma gli è bastato attendere il successivo turno di risposta per creare un solco decisivo. Con questo risultato, è già certo di entrare tra i top-30 ATP. Il suo prossimo avversario sarà Kyle Edmund, che invece è prossimo a festeggiare l'ingresso tra i primi 20. Il britannico ha dato continuità al successo su Djokovic, rifilando un doppio 6-3 a David Goffin. Sarà già il quinto scontro diretto tra i due (attualmente il bilancio è 2-2).

LA TERRA DEL FUTURO
Dopo il match, Shapovalov ha spiegato che essere mancini, nel tennis, è un fattore positivo. “Credo che rappresenti un bel vantaggio, su tutte le superfici. Mentre crescevo, mi sono reso conto di quanto sia positivo essere mancino sulla terra, perché vedevo Rafa dominare. Continua a farlo ora. Per quanto mi riguarda, mi devo adattare alle problematiche di questa superficie: rimbalzi alti, palle lente e scambi più lunghi. Devo sistemare il mio gioco di gambe e trovare il giusto equilibrio per attaccare e difendere allo stesso tempo”. Shapovalov è tra le gli elementi più interessanti della nuova generazione ATP. “C'è un gruppo di giocatori molto forti, è bello vedere i progressi. Per me è una grande motivazione: per esempio, Tsitsipas ha giocato molto bene nelle ultime settimane e questo mi ha fatto venire voglia di scendere in campo e allenarmi ancora più duramente”. Ovviamente, gli hanno chiesto se i quarti a Madrid gli cambiano le prospettive immediate. “Ma no, per me si tratta di un bonus. Non avrei mai pensato di andare così avanti: non smetto di imparare e non importa fino a dove mi spingerò, voglio continuare a lavorare e imparare. Tra qualche anno spero di essere tra i candidati per il Roland Garros, ma adesso non ho pressione né aspettative”. Con la terra rossa parigina che non è più lenta come un tempo, e con l'epopea Nadal che prima o poi finirà (se non altro per ragioni anagrafiche... ), chissà che tra qualche anno non ci si possa ricordare delle parole odierne di Denis Shapovalov. Di certo, per chi ama il bel gioco, una sua vittoria su Raonic è davvero una bella notizia.

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