"IL TENNIS CONTA AL 20%"
“Ho cercato di aumentare la mia energia emotiva: è qualcosa che stavo cercando di fare già da un po'”. Più esattamente dal 2015: i due hanno iniziato a vedersi poco prima dello Us Open, quando arrivò nei quarti superando Andy Murray. “A presentarci è stato Jesse Levine, altro giocatore con cui avevo lavorato in passato – ha detto Castorri – Kevin è molto coscienzioso, come tutti i grandi giocatori. Ha imparato a semplificare la sua competitività”. Per scelta, Castorri non viaggia nei tornei e preferisce tenere un basso profilo. Tuttavia, la sua fama si è rapidamente diffusa, come testimoniano i nomi dei giocatori con cui ha lavorato, tra cui quattro campioni Slam: Simona Halep, Andy Murray e – in passato – Ivan Lendl. Ce n'è anche un quarto, che però non vuole essere identificato. Lavora a Fort Lauderdale, in Florida, e spesso viene contattato dai maestri che pensano di aver individuato una giovane promessa. “Il percorso per arrivare ad alti livelli è un tunnel lungo e oscuro – dice Castorri – quando parlo con un giovane, gli dico che potrebbe essere anche un giocatore fantastico, ma si tratta di appena il 20% di quello di cui ha bisogno. Il resto è composto dalla disciplina mentale, la gestione delle aspettative, la capacità di viaggiare tanto senza scompensi e le pressioni che accompagnano il successo. La capacità tecnica e atletica, dunque, è soltanto una dimensione”. La motivazione è qualcosa di irrinunciabile, ma va gestita in modo intelligente. “Tutti i campioni sono competitivi e motivati, anche se non sempre mostrano questo aspetto. Può anche essere una forza distruttiva: per questo, bisogna incanalarla nel modo giusto e renderla un punto di forza”. A quanto pare, gli ultimi giocatori con cui ha lavorato ci sono riusciti benissimo. Simona Halep ha chiuso l'incubo Slam, mentre Kevin Anderson ha raggiunto vette che a 32 anni sembravano ormai irraggungibili. E, alla luce di questo, il suo discorso durante la premiazione non va sottovalutato: “Lavorerò duramente per avere un'altra chance”. Diceva sul serio. Ci crede sul serio.