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Federer, sì a Stoccarda. Vuole fare 100 a Wimbly?

Mentre Nadal “ammorbidisce” la sua posizione sulla scelta di Federer di non giocare sulla terra battuta (“È rispettabile, l'anno scorso ha funzionato: perché cambiare?”), lo svizzero annuncia che giocherà la Mercedes Cup di Stoccarda. Dovesse restare imbattuto sull'erba, vincerebbe il titolo n.100 proprio a Wimbledon...

“Il mio sogno sarebbe vincere di nuovo il Roland Garros. Ma il mio obiettivo a medio termine è vincere Wimbledon”. Parola di Roger Federer, grande assente nella stagione su terra battuta, per il secondo anno consecutivo. A inizio anno, Federer aveva qualche dubbio se tornare o meno sulla terra rossa, definendola “la decisione più importante del 2018”: Alla fine ha scelto di fare come l'anno scorso: due mesi di stop per ricaricare le batterie e dedicarsi ad altro, con iniziative a sfondo benefico. L'anno scorso aveva giocato un'esibizione insieme a Isner e al suo amico Bill Gates, mentre quest'anno si è recato in Zambia per verificare alcuni progetti messi in piedi dalla sua fondazione. La decisione non è piaciuta a Ion Tiriac, patron del torneo di Madrid: “Roger è il più grande di sempre, ma non si comporta in modo corretto – aveva detto alla Bild – gioca soltanto i tornei che gli interessano. In Formula 1 non capita che Lewis Hamilton salti qualche Gran Premio”. Affermazione facilmente smontabile: il tennis non è la Formula 1 e i giocatori hanno piena libertà di programmazione. Persino i regolamenti danno una mano a Federer: la norma 1.08 del Rulebook ATP gli consente di saltare anche le tappe obbligatorie senza avere uno “zero” in classifica, perché rispetta tre requisiti: ha compiuto 31 anni, è professionista da almeno 12 e ha giocato almeno 600 partite nel tour. “Non ho più 25 anni – ha detto Federer – devo conservare energie in vista di Wimbledon. Amo di più la stagione sull'erba rispetto a quella sulla terra. Per questo non mi vedrete sulla terra rossa”.

NO A PARIGI, SÌ A STOCCARDA
La decisione è stata “compresa” da Rafael Nadal, che pure a Monte Carlo aveva tirato una mezza frecciata: a suo dire, il comportamento di Roger era stato un po' contradditorio. “Avevo capito che gli sarebbe piaciuto affrontarmi al meglio dei cinque set. Pensavo che avrebbe giocato il Roland Garros, poi due giorni dopo ha detto che avrebbe saltato i tornei su terra... “. Giunto a Madrid, dove ha festeggiato il passaggio del suo Real alla finale di Champions League, e dove sarà chiamato a difendere il titolo dell'anno sorso, è stato ben più diplomatico: “Comprendo la sua scelta. Deve aver pensato che giocare sulla terra è più complicato sul piano fisico. Viene da una fantastica striscia vincente, mentre sulla terra rossa avrebbe potuto perdere qualche partita in più rispetto alle altre superfici. Credo che questi fattori lo abbiano spinto a scegliere così. È rispettabile, e poi funziona... l'anno scorso gli è andata benissimo, perché mai dovrebbe cambiare?”. Smorzata una possibile polemica, Rafa torna a pensare ai suoi possibili record, mentre per Federer è già tempo di pensare all'erba: dopo Parigi, la sua programmazione sarà intensa: in queste ore ha comunicato che parteciperà alla Mercedes Cup di Stoccarda, in programma subito dopo il Roland Garros. In effetti ha un conto in sospeso con questo torneo: lo ha ripreso a frequentare da quando è passato dalla terra all'erba, ma non gli è andata troppo bene: nel 2016 si arrese a Thiem in semifinale, mentre l'anno scorso perse contro Tommy Haas (fu l'ultima vittoria del tedesco nel tour). Se quest'anno dovesse ottenere un tris di vittorie sull'erba (dopo Stoccarda giocherà anche ad Halle), Wimbledon sarebbe il titolo numero 100 della sua fantastica carriera. Una suggestione da brividi.

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