NO A PARIGI, SÌ A STOCCARDA
La decisione è stata “compresa” da Rafael Nadal, che pure a Monte Carlo aveva tirato una mezza frecciata: a suo dire, il comportamento di Roger era stato un po' contradditorio. “Avevo capito che gli sarebbe piaciuto affrontarmi al meglio dei cinque set. Pensavo che avrebbe giocato il Roland Garros, poi due giorni dopo ha detto che avrebbe saltato i tornei su terra... “. Giunto a Madrid, dove ha festeggiato il passaggio del suo Real alla finale di Champions League, e dove sarà chiamato a difendere il titolo dell'anno sorso, è stato ben più diplomatico: “Comprendo la sua scelta. Deve aver pensato che giocare sulla terra è più complicato sul piano fisico. Viene da una fantastica striscia vincente, mentre sulla terra rossa avrebbe potuto perdere qualche partita in più rispetto alle altre superfici. Credo che questi fattori lo abbiano spinto a scegliere così. È rispettabile, e poi funziona... l'anno scorso gli è andata benissimo, perché mai dovrebbe cambiare?”. Smorzata una possibile polemica, Rafa torna a pensare ai suoi possibili record, mentre per Federer è già tempo di pensare all'erba: dopo Parigi, la sua programmazione sarà intensa: in queste ore ha comunicato che parteciperà alla Mercedes Cup di Stoccarda, in programma subito dopo il Roland Garros. In effetti ha un conto in sospeso con questo torneo: lo ha ripreso a frequentare da quando è passato dalla terra all'erba, ma non gli è andata troppo bene: nel 2016 si arrese a Thiem in semifinale, mentre l'anno scorso perse contro Tommy Haas (fu l'ultima vittoria del tedesco nel tour). Se quest'anno dovesse ottenere un tris di vittorie sull'erba (dopo Stoccarda giocherà anche ad Halle), Wimbledon sarebbe il titolo numero 100 della sua fantastica carriera. Una suggestione da brividi.